È morta ieri Elena Gianini Belotti, pedagogista e autrice di uno dei saggi più importanti del femminismo radicale e ancora oggi attualissimo: Dalla parte delle bambine.
Il saggio è uno dei pilastri fondamentali del femminismo e degli ideali che promuovere, ma allo stesso tempo si può definire “scomodo”. Infatti, nonostante (soprattutto attualmente) si evidenzi spesso l’uguaglianza tra bambini e bambine indipendentemente dal sesso, l’autrice audacemente dissente e nega questa affermazione. Elena Gianini Belotti evidenzia infatti come le differenze tra i due sessi vengano messe in atto dalla società e dagli adulti fin dalla prima infanzia di bambini e bambine.
La pedagogista si sofferma soprattutto sul modo in cui il carattere e la personalità di bambini e bambine vengano costruiti e modellati per rispondere a precisi stereotipi. Schierandosi apertamente, come già dimostra il titolo del suo saggio, “dalla parte delle bambine”, Gianini Belotti mostra meccanismi, convenzioni e abitudini ormai radicati nella società e nella cultura che puntano a creare le differenze tra bambini e bambine. Ciò che risulta dal suo studio è l’arcaica tendenza a sottomettere il sesso femminile, insegnando fin da piccole alle bambine a essere preziose, sottomesse, a non cedere all’impulsività e agli istinti ma a comportarsi, appunto, da brave bambine. Di contro ai maschi vengono concessi maggiori privilegi perché l’istintività e la tendenza all’aggressione sono alla base del loro carattere e quindi giustificate.
Crescendo bambini e bambine in base a valori e convinzioni diverse, dunque, non si potranno che avere adulti e adulte profondamente differenti, con una concezione della vita diametralmente opposta. Per avere dunque la piena uguaglianza è necessario cambiare radicalmente in primis la società.
Chiara Cozzi
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