L’Europa ha minacciato il governo di Minsk di pesanti sanzioni per la crisi dell’immigrazione al confine tra Bielorussia e Polonia. Il coltello dalla parte del manico sembra averlo il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, perché il gas con cui la Russia rifornisce l’Europa, passa dal suo Paese. In questa crisi c’è tutto: il dramma umanitario di migliaia di profughi arrivati dal Medio Oriente, ammassati in Bielorussia, che stanno tentando di entrare in Polonia, ma vengono respinti anche in modo violento.

La crisi diplomatica dell’Unione Europea, alle prese con un avversario che ha fatto della contrapposizione con l’Occidente la sua arma politica più affilata. E la crisi energetica, perchè in gioco ci sono le forniture di gas all’Europa proprio ora che ci si avvia verso la stagione polare. La Bielorussia può decidere se riscaldare l’Europa o lasciarla al freddo.

Solo due giorni fa aerei russi hanno sorvolato il confine tra Bielorussia e Polonia per esercitazioni. La dichiarazione di Biden è arrivata poche ore dopo quelle della vicepresidente Kamala harris che aveva confessato analoga preoccupazione, durante la visita in Francia. “Gli occhi del mondo e dei leader – aveva detto – guardano a ciò che succede qui”.

E per Biden è arrivato il momento di guardare a quello che è considerato uno dei suoi più grandi avversarsi, il presidente russo Vladimir Putin, l’uomo definito appena sette mesi fa un ‘banditò. Con migliaia di immigrati che premono al confine per trovare una via d’uscita, alle soglie dell’inverno rigido, e 15 mila soldati polacchi di guardia alla frontiera, la crisi può diventare globale.

Nel frattempo le condizioni dei circa duemila migranti si stanno drammaticamente deteriorando. Una coppia di iracheni e un siriano sono stati picchiati e derubati, secondo quanto ha denunciato il gruppo di attivisti Grupa Granica. Un ragazzo di sedici anni sarebbe morto assiderato. Mentre in Ucraina si addensa l’ombra di una nuova invasione russa. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avvertito l’Ue del possibile rischio che Mosca ripeta l’invasione del 2014.