Levi’s in crisi? Chiusa la linea di scarpe e la fabbrica in Polonia

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Di Marianna Soru

La storica casa di produzione dei jeans Levi’s potrebbe essere in crisi. La Levi Strauss ha infatti preso misure drastiche per fronteggiare la crisi dovuta al calo di fatturato. In primis, decidendo di chiudere la loro linea di scarpe. Per poi iniziare un processo di smantellamento, che partirà dal prossimo giugno, della storica fabbrica di Plock, in Polonia.

Le misure di Levi’s per contrastare il calo di fatturato

Il proprietario dei marchi Levi’s, Dockers e Beyond Yoga, ha annunciato un calo delle vendite del 7,8%, a 1,56 miliardi di dollari (1,44 miliardi di euro). E non solo: anche perdite per quasi 10 milioni di euro. Tuttavia, poche ore dopo la presentazione di questi risultati da parte di Michelle Gass, la manager arrivata a gennaio che è la nuova CEO del gruppo, il prezzo delle azioni dell’azienda statunitense alla Borsa di New York ha raggiunto giovedì il suo valore massimo dell’ultimo anno.

Il marchio aveva già annunciato di voler ridurre del 15% l’organico complessivo. In particolare l’avrebbe fatto soprattutto nei livelli dirigenziali intermedi. Poi, Harmit Singh, direttore finanziario del gruppo, ha chiarito che in questo settore sono state adottate misure che hanno già consentito di ridurre la forza lavoro del 12%, a livello mondiale.

Ci sono anche altri provvedimenti che coinvolgono questo “Project Fuel”. Il gruppo, infatti, aveva già spiegato che avrebbe chiuso il marchio Denizen, presente soprattutto in Asia e in alcuni mercati internazionali. Inoltre, Levi’s interrompe la propria attività nelle calzature, considerata troppo piccola e non più in sintonia con il core business del gruppo. Solo eventuali collaborazioni permetteranno al brand di tornare in questa categoria.

La fabbrica

Per quanto riguarda la produzione, il gruppo ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Plock in Polonia. Questo per “ottimizzare la catena di fornitura e renderla più flessibile riducendo allo stesso tempo i costi”. Si tratta di un pezzo di storia: aperto nel 1991, contava fino a mille dipendenti, ed era in grado di produrre circa 300.000 pezzi all’anno. Secondo la stampa polacca, la fabbrica con 650 dipendenti smetterà di prendere ordini a giugno e chiuderà definitivamente a novembre.

Secondo il direttore finanziario inoltre, sono cambiamenti che dovrebbero “aiutare a sbloccare il vero potenziale del marchio Levi’s su scala globale. Queste azioni ci mettono sulla strada giusta per ottenere un risparmio di circa 100 milioni di dollari nel 2024 e più ancora nel 2025.

Mentre la nostra performance in questo trimestre è la prova che le strategie di promozione dei nostri marchi, di operatività diretta al consumatore e di diversificazione del nostro portafoglio stanno dando i loro frutti”, afferma Michelle Gass. La manager ha voluto sottolineare le prestazioni ottenute dal gruppo nella rete a gestione diretta, in crescita dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con incrementi del 12% nelle vendite online ma anche del 14% nelle vendite di prodotti femminili in tutte le reti DTC.

Fonte: Fashion Network

Marianna Soru

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