Reddito di Cittadinanza: ora è il momento del Patto per il Lavoro.
Al via la seconda fase del discusso Reddito di Cittadinanza. Se dapprima sono state protagoniste le domande presentate dai cittadini, ora è il momento delle chiamate per il Patto per il Lavoro.
Dal 2 settembre i Centri per l’Impiego convocheranno i 704.595 beneficiari con lo scopo di trovare loro un’occupazione.
Reddito di Cittadinanza, cosa prevede la legge?
La legge prevede che ad essere convocati non siano soltanto i richiedenti del Reddito di Cittadinanza, ma anche i membri del nucleo familiare (purché maggiorenni), privi di un’occupazione e che non stiano seguendo corsi di studi.
Chi già riceve la pensione di cittadinanza, i soggetti di età superiore ai 65 anni ed i portatori di disabilità sono esclusi dal sussidio. Tuttavia, questi ultimi, possono aderire volontariamente per iniziare un percorso di inserimento lavorativo.
Il Ministero ha fornito i dati all’Agenzia delle Politiche del Lavoro, la quale sottolinea che la maggior parte dei cittadini in attesa di occupazione risiede nelle regioni meridionali: 178.370 in Campania, 162.518 in Sicilia, 64.057 in Calabria e 50.904 in Puglia.
Il Patto per il Lavoro
I beneficiari del Reddito di Cittadinanza devono firmare il Patto per il Lavoro. Non solo per usufruire delle opportunità lavorative che gli verranno proposte, ma anche per non perdere l’assegno per il quale hanno fatto richiesta a inizio anno.
Dalle convocazioni, il cui esordio porta la data del 2 settembre, potranno essere esonerati i genitori di bambini di età inferiore ai 3 anni e coloro che hanno nel nucleo familiare portatori di disabilità grave o soggetti non autosufficienti.
Reddito di Cittadinanza e Carta RdC
Il sistema previdenziale ha posto basi profonde e radicate: i beneficiari ricevono un sussidio congruo al loro stato di bisogno e a quello delle loro famiglie, erogato attraverso una Carta Rcd. La carta consente di prelevare contanti per un limite mensile di 100 euro a soggetto, a patto che accettino una delle occupazioni che verrà loro proposta.
Coloro che, nel corso dei prossimi mesi, rifiuteranno le offerte lavorative messe a loro disposizione, rischieranno di perdere il beneficio. Al fine di gestire al meglio la mediazione tra domanda e offerta, sono stati scelti dei Navigator. Il loro compito è di fornire assistenza e supporto tecnico ai Centri per l’Impiego.
Dalla fase primaria di sostegno, dunque, si passa alla fase di inclusione. Il progetto garantisce ai disoccupati e agli inoccupati un sostegno economico. Inoltre, i beneficiari hanno ora la possibilità di concretizzare il loro inserimento lavorativo. In un panorama che da tempo ormai desta preoccupazione e disagio nei cittadini italiani.