L’ex cardinale McCarrick incriminato per pedofilia

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Di Redazione Metropolitan

L’ex cardinale americano Theodore McCarrick è stato incriminato per pedofilia in Massachusetts. È il più alto prelato e il primo cardinale negli Usa, (spretato però già nel 2019 con un processo canonico in Vaticano), che finisce nei guai con la “giustizia degli uomini” per un caso di abusi sessuali su un minore, ha detto al ‘Boston Globe’ Mitchell Garabedian, l’avvocato che nel 2002 aiutò il quotidiano a scoperchiare lo scandalo della pedofilia nel clero cattolico in uno scoop da premio Pulitzer trasformato da Hollywood nel film da Oscar “Spotlight”.

Uncle Ted” come si faceva chiamare da giovani seminaristi e da chierichetti all’epoca in cui dava la scalata alle gerarchie della Chiesa, è accusato di aver aggredito sessualmente un ragazzo di 16 anni. L’abuso sarebbe avvenuto negli anni Settanta, durante un ricevimento nuziale al Wellesley College, un ateneo femminile del Massachusetts, e la vittima, il fratello minore dello sposo, ha detto alla polizia di Wellesley che l’aggressione al matrimonio non era stata l’unica di cui era rimasto vittima.

Dal “Rapporto sulla conoscenza istituzionale e il processo decisionale della Santa Sede riguardante l’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick (dal 1930 al 2017)“, redatto dalla Segreteria di Stato vaticana per volontà del Papa e pubblicato a novembre 2020 dopo un lavoro di documentazione e indagine durato due anni, è emerso che il 6 agosto 2000 McCarrick, allora arcivescovo di Newark, scrisse al segretario particolare di Giovanni Paolo II, monsignor Stanislao Dziwisz, per confutare le accuse (attività sessuali con un prete, missive anonime su pedofilia con suoi “nipoti”, condivisione del letto con giovani adulti nelle residenze vescovili e con seminaristi nella casa al mare nel New Jersey) riassunte in precedenza contro di lui dal cardinale di New York John O’Connor. E papa Wojtyla credette a quella falsa negazione, tanto da cambiare idea rispetto alla precedente scelta prudenziale di non spostarlo da Newark, e da nominarlo arcivescovo di Washington nel novembre di quell’anno, e tre mesi dopo cardinale. “Nei settanta anni della mia vita, non ho mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico, né ho mai abusato di un’altra persona o l’ho trattata con mancanza di rispetto”, aveva scritto McCarrick.

La conclusione è che quando l’ex cardinale americano, accusato di aver compiuto a lungo abusi omosex sia su giovani seminaristi sia su minori – e per quest’ultimo delitto privato da Bergoglio della porpora nel luglio 2018 e ridotto allo stato laicale nel febbraio 2019 dopo il processo canonico – fu promosso da papa Paolo VI ausiliare di New York (1977), poi da Giovanni Paolo II vescovo di Metuchen (1981), arcivescovo di Newark (1986), quindi arcivescovo di Washington (2000) e cardinale (2001), la Santa Sede o non era al corrente dei suoi abusi oppure, in particolare alla nomina a Washington, ha agito sulla base di informazioni parziali e incomplete. Fino al giugno 2017, quando l’arcidiocesi di New York apprende la prima accusa di abuso sessuale su un minore, a inizio anni ’70, che porta Francesco a imporre a McCarrick la rinuncia alla porpora e l’ex Sant’Uffizio a processarlo, riducendolo allo stato laicale.

Chi è l’ex cardinale McCarrick

L’ex cardinale è stato uno dei prelati più in vista della Chiesa cattolica americana, abilissimo nella raccolta dei fondi, amico di ben tre Papi e di molti presidenti degli Stati Uniti. È stato ridotto allo stato laicale nel 2019 per abusi omosessuali su adulti e minori al termine di un processo canonico dopo esser stato rimosso dal ministero pubblico ed espulso dal collegio cardinalizio. McCarrick non era mai però finito finora nei guai con la giustizia penale. Nei suoi confronti sono stati adesso spiccati tre capi di accusa per assalto indecente e percosse