Stadio della Liberazione, covo dell’Omegna

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Di Redazione Metropolitan

Uno dei simboli della festa nazionale del 25 aprile, in senso calcistico, è il piccolo Stadio della Liberazione, sito a Omegna, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, in Piemonte. Edificato agli inizi del ‘900, la struttura ha preso questo nome nel secondo dopoguerra, diventando lo stadio della squadra locale, l’Omegna Calcio. La sua stretta connessione con la Resistenza è confermata dal fatto che, nel 1974, la piazzetta antistante i cancelli di ingresso è stata intitolata al partigiano Pippo Coppo.

Omegna e la Liberazione

Omegna è stata una base fondamentale nella lotta all’invasione nazi-fascista, diventando una delle zone del novarese da cui è partita la resistenza. La città non poteva che quindi dare questo nome al suo stadio, inizialmente di duemila posti, ampliato poi a più di quattromila. Il club è stato fondato nel 1906, arrivando alla fine degli anni ’70 a disputare un campionato di Serie C. Alternandosi tra Serie D e Serie C e C2, la squadra è fallita nel 1987, rimanendo inattiva per due anni.

Senza continuità di progetti e in assenza di investimenti, la società piemontese, nonostante l’approdo in Eccellenza nel 2013, dal 2016 è tornata in Promozione, non avendo ancora realizzato negli anni recente il sogno del professionismo. La società ha prodotto grandi calciatori, lanciandoli nel mondo del pallone: un esempio è Roberto Rambaudi, attaccante protagonista nel Foggia di Zeman.

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