Cultura

Liberi tutti | La prima serie targata Raiplay

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Dal 14 dicembre disponibili su Raiplay i dodici episodi di “Liberi tutti” dagli autori di “Boris”.

A ridosso del Natale è d’uopo parlare di ricette natalizie. Una gettonatissima è tanto semplice quanto bizzarra. Si taglia una fetta di pandoro a piccoli rettangolini. Questi si mettono in forno e appena croccanti si condiscono con Philadelphia e salmone. Da gustare freddo. Due gusti completamente antitetici che simbiotici si uniscono a favore di una nouvelle cousine nostrana e deliziosa. Certe combinazioni che ad orecchio parrebbero assurde, improponobili, deliranti si rilevano spesso piacevoli occasioni di scoperte sensazioni di piacere inaspettato. “Liberi tutti” di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo è l’umano esempio di tali fusioni culinarie.

Il cast di "LIberi tutti" prima serie originale Raiplay foto dal web. Liberi tutti
Il cast di “LIberi tutti” prima serie originale Raiplay foto dal web

Liberi tutti” scritta e diretta da Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico con la collaborazione di Massimo De Lorenzo in scrittura, parte con un gap importante, l’assenza forzata e cinica di Mattia Torre terzo inossidabile collaboratore morto questo luglio per un violento tumore al rene. La serie, altra novità, è stata ideata, prodotto e creata esclusivamente per la piattaforma Raiplay che ne fa la sua prima fiction originale, iniziando a partire dal “Viva Raiplay” di Fiorello un percorso generazional-digitale che si affianca ai maggiori OTT (Over The Top [Netflix, Amazon, Hulu]) per concorrere, anch’essa, all’affermazione mediatica del nuovo decennio. Gli autori in conferenza stampa si dicono entusiasti di tale rivoluzione di misure spronando e sperando un catalizzatore passaparola come per un buon spettacolo a teatro riuscendo anche qui a far incontrare due universi anagraficamente separati quali il pc e il palcoscenico, nipote e nonno dell’espressione visuale e rivendicano grazie all’avanguardistica distribuzione Rai una libertà collaborativa e aperta che in “Boris” si rivelava restrittiva e rapace.

Giorgio Tirabassi e Massimo De Lorenzo protagonisti di "Liberi tutti" foto dal web. Liberi tutti
Giorgio Tirabassi e Massimo De Lorenzo protagonisti di “Liberi tutti” foto dal web

La storia è quella di Michele avvocato epulone, principe del foro condannato agli arresti domiciliare per appropriazione indebita di ingente somma di denaro, costretto a soggiornare, causa sequestro proprietà, presso la comune “Il Nido” creata dall’ex moglie Eleonora presso uno stabile abbandonato dalla regione. La coesistenza tra il cinico giurista e il concetto di cohousing inizialmente chiaramente ostico si rivelerà fonte di crescita e reciproco aiuto per il primo che ha la possibilità di riallacciare i rapporti con la figlia Chiara, per il secondo al fine di evitare uno sgombero causa emergenza ambientale. Il tutto spiato da due intercettatori, addetti ad indagare sui giri loschi di Michele che stile “Le vite degli altri” empatizzeranno a tal punto col gruppo da andare oltre la distaccata etica professionale. Michele è Giorgio Tirabassi che dopo il preoccupante malore ritorna in gran forma mai deludente, mai fuori luogo. Eleonora è Anita Caprioli, bravissima e inspiegabilmente poco sfruttata. Thomas Trabacchi è Riccardo compagno di Eleonora, paciere tra gli estremi ma vigliacchetto e reale estimatore delle doti affabili e decise dello squalo da tribunale. E poi Valerio Bilello, anche lei sempre splendida, Caterina Guzzanti surreale, Ludovica Martino, Massimo De Lorenzo ubiquo, Ugo Dighero barbutissimo, Andrea Roncato caricatura di se stesso, Carlo De Ruggieri imbronciatissimo e Rosanna Gentili hippye coi fiocchi.

Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre foto dal web. Liberi tutti
Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre foto dal web


“Liberi tutti” in dodici puntate già disponibile su Raiplay è una serie godibile, ironica che per stile e fattura tecnica non si distacca di certo dal prodotto medio pubblico ma la trama brilla delle penne geniali di Ciarrapico e Vendruscolo e di un cast degnissimo e questo, di certo, vale la visione.

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