Abbiamo dedicato questa puntata di LetteralMente Donna a Liliana Segre
Liliana Segre, fonte youtube.com

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Riprendiamo oggi il nostro aereo e dalla Russia torniamo nel nostro bel paese. Vogliamo parlarvi di una senatrice a vita la cui testimonianza ha segnato la storia del nostro paese. Vogliamo parlarvi di una della piccole sopravvissute di Auschwitz, di Liliana Segre.

Liliana Segre e la terribile prigionia ad Auschwiltz

Liliana Segre scoprì presto che significano l’odio e l’intolleranza quando, a seguito delle leggi razziali fasciste del 1938, venne espulsa dalla scuola. 5 anni dopo Liana Segre fu arrestata con il padre. La piccola fu poi costretta a partire il 30 gennaio 1944 dal famigerato binario 21 della stazione di Milano per Auschwiltz. Il suo numero di matricola che le fu tatuato sul braccio all’arrivo nel lager era 75190. Dopo essere sta costretta a lavorare in una fabbrica di munizioni, tra stenti e privazioni, fu liberata dai russi nel 1945 in Germania.

“Era molto difficile per i miei parenti convivere con un animale ferito come ero io: una ragazzina reduce dall’inferno, dalla quale si pretendeva docilità e rassegnazione. Imparai ben presto a tenere per me i miei ricordi tragici e la mia profonda tristezza. Nessuno mi capiva, ero io che dovevo adeguarmi ad un mondo che voleva dimenticare gli eventi dolorosi appena passati, che voleva ricominciare, avido di divertimenti e spensieratezza.”. Queste le parole con cui la Segre ricorda gli anni difficili del ritorno alla vita e della volontà di non dimenticare ma di essere testimone della Shoah.

Il discorso di Liliana Segre al parlamento europeo

Da testimone dell’olocausto a senatrice a vita


L‘importantissima testimonianza è di Liliana Segre è inserita nel documentario “Memoria”. La sua esperienza nei lager nazisti è raccontata anche nel libro “Come una rana d’inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz”. In seguito ha partecipato al film documentario di Moni Ovadia dal titolo “Binario 21“. “Per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale” la Segre è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Da sempre in prima linea contro odio e intolleranza sua è stata l’idea di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza approvata in Senato. Il 7 novembre 2019, a causa di continui insulti e minacce via web, le è stata assegnata una scorta. Qualche mese dopo aveva annunciato il suo ultimo incontro dal vivo come testimone dell’olocausto previsto ad Arezzo per la scorsa primavera. La sua testimonianza però non finirà mai.