Narcisista e trasgressivo, Lindsay Kemp, morto a 80 anni  il 25 agosto scorso a Livorno, ricordato come uno dei più grandi innovatori del teatro di danza contemporanea.

Nella sua opera  Flowers, del 1968, c’è già tutto l’universo del mimo e coreografo che rompe con la tradizione, assorbendo lo spirito e il fermento creativo degli anni ’60. Ispirato al romanzo di Jean Genet, Notre Dame des Fleurs, lo spettacolo unisce mimica, cabaret, parodia e teatro orientale in una visione onirica e dissacrante. 

Scandaloso nei panni del travestito Divine che si prostituisce nei bassifondi parigini degli anni ’30, in cui è ambientata la storia,   viene acclamato dagli ambienti del teatro londinese aperti  ai nuovi linguaggi, dove la rappresentazione è ormai fuori dai  binari della sequenza cronologica.  La trama di Flowers è immersa fra il sogno e l’allucinazione,  i  flashback  si susseguono nel  viaggio caleidoscopico, violento e dionisiaco, di eros e thanatos.

In scena per la prima volta nel 1970 al Festival di  Edimburgo, è solo nel ’74,  riproposto a Londra in un piccolo teatro londinese, il Bush Theatre, che l’opera riesce a sfondare e viene replicata nel West End, poi al Regent Theatre, poi a New York. La Lindsay Kemp Company spicca quindi il volo verso una tourneé che  proseguirà per oltre vent’anni, in tutto il mondo, fino all’ultima serata, nel 1992 a Buenos Aires.

LINDSAY KEMP (FOTO DAL WEB)

Una lunga carriera artistica, quella di Kemp, che nel ’72 mette in scena per David Bowie, il suo allievo prediletto, i concerti di The Rise and the Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.  Del ‘77 la sua interpretazione dell’opera Salomé di Oscar Wilde e la trasposizione in forma di teatro del personaggio di Mr. Punch, inquietante nel suo costume giallo e arancione e il volto coperto di biacca.

LINDSAY KEMP E DAVID BOWIE (FOTO DAL WEB)

Nell’83 interpreta il ballerino russo NijinskIj, affascinato dalla sua follia, nell’84 l’omaggio al cinema muto con The Big Parade, quello a Lewis Carrol con Alice nell’88 e Duende, ispirato all’opera di Garcia Lorca. Onnagata, del 1991, è un tributo alla danza kabuki giapponese, mentre nel ’93 compare nel video di lancio dell’Lp di Kate Bush, The Red Shoes. E ancora, nel ’95, il suo esordio come regista dell’opera lirica Il barbiere di Siviglia.

LINDSAY KEMP (FOTO DAL WEB)

Nel 2006 è la fata Carabosse de La bella addormentata con la compagnia Balletto del Sud, nel 2006 firma Elisabeth. L’Italia lo ha sempre amato, tanto che il Dipartimento di Nuove tecnologie dell’arte dell’Accademia di Belle arti di Brera gli conferisce nel 2015 il diploma accademico Honoris causa in Arti multimediali interattive e performative. Ed è in Italia che aveva scelto di vivere e dove stava lavorando a un progetto laboratoriale per il Teatro sociale di Como.

Anna Cavallo