L’Innocent, recensione del film di Louis Garrel

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Di Carola Crippa

Louis Garrel, in duplice veste da attore e regista, presenta alla Festa del Cinema di Roma il suo L’Innocent, commedia drammatica dai toni quasi sentimentali.

L’innocent: la vicenda

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Louis Garrell e Noémie Merlant in L’innocent

Il film è una commedia che vede come protagonista Abel (Garrel), guida in un acquario. La madre Sylvie (Anouk Grinberg) continua ad intrecciare relazioni con detenuti. L’ultimo, che decide di sposare, è Michel Ferrand (Roschdy Zem), ex-rapinatore che, una volta uscito dal carcere, promette di abbandonare per sempre il crimine per dedicarsi ad un negozio di fiori. Abel, però, non è convinto della rinata innocenza nell’uomo, inizia quindi a pedinarlo insieme all’amica Clémence (Noémie Merlant). 

Finzione e realtà, colpa ed innocenza

La pellicola è una commedia-dramma che diverte, ma è anche ricca di tensione. Il confine tra risata e dramma è sempre molto labile, come quello tra verità e menzogna, finzione e realtà. Le parole dei personaggi appaiono sempre mutevoli, duplici, con dei possibili sottotesti e non detti. 

Anche il tema della colpa e dell’innocenza, come suggerisce il titolo, è al centro dell’indagine del film. L’amore per la madre lo spinge a prendere in mano la sua vita e a scegliere per se stesso, dopo essere rimasto paralizzato per anni dal dolore e dall’inazione. E quindi, quando Abel sceglie di collaborare al maldestro colpo organizzato da Michel, diventa complice e colpevole. L’uomo, però, sembra essere più felice e attivo di quando ha cercato di mantenere una facciata d’innocenza e normalità. Abel, quindi, è innocente o diventa volontariamente colpevole?

Il senso di colpa nel personaggio, tuttavia, è presente sin dall’inizio: Abel, infatti, era al volante durante l’incidente che è costato la vita alla moglie. Metaforicamente, rimanere coinvolto in un crimine lo libera dal peso che lo soggiogava da anni.

La forza motrice di L’innocent

Il film nel suo finale è ciclico, riprende l’inizio e lascia lo spettatore soddisfatto, divertito ed intenerito. Altro tema chiave è, infatti, quello dell’amore. Amore materno, amore per i propri genitori, amore per chi non c’è più e paura di amare. In maniera forse un po’ troppo retorica è proprio l’amore che spinge i personaggi all’azione e a perdere la loro presunta innocenza.

Il film è uscito nelle sale francesi il 12 ottobre scorso.

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Carola Crippa