L’Inter cade all’Olimpico: è ufficialmente crisi!

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Di Redazione Metropolitan

L’Inter cade all’Olimpico: è ufficialmente crisi! A certificarla è il Torino degli ex Mazzarri e Ansaldi, in una settimana complicata tra le critiche post Sassuolo e le voci di mercato su Perisic che sembrano concretizzarsi di giorno in giorno.

Perisic e Cedric Soares, i giocatori principi del calciomercato dell’Inter in questo gennaio

Spalletti presenta un’Inter inedita, con la difesa a 3 per la prima volta in stagione. Atteggiamento tattico speculare che ha spesso fatto rabbrividire i tifosi della beneamata ma che, la passata stagione, ha fruttato punti pesanti nella rincorsa al quarto posto. Inedita anche la coppia d’attacco: Lautaro Martinez e Icardi vengono schierati come tandem di punte con gli esterni alti in panchina.

TORINO (3-5-2): 39 Sirigu; 5 Izzo, 33 Nkoulou, 30 Djidji; 29 De Silvestri, 7 Lukic, 88 Rincon,15 Ansaldi, 34 Aina; 11 Zaza, 9 Belotti.
A disposizione: 1 Ichazo, 25 Rosati, 3 Lyanco, 8 Baselli, 14 Iago Falque, 20 Edera, 21 Berenguer, 24 Moretti, 27 Parigini, 36 Bremer, 72 Millico.
Allenatore: Walter Mazzarri

INTER (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 De Vrij, 23 Miranda; 33 D’Ambrosio, 8 Vecino, 77 Brozovic, 15 Joao Mario, 29 Dalbert; 10 Lautaro, 9 Icardi. A disposizione: 27 Padelli, 5 Gagliardini, 13 Ranocchia, 14 Nainggolan, 16 Politano, 18 Asamoah, 20 Borja Valero, 44 Perisic, 74 Salcedo, 87 Candreva.
Allenatore: Luciano Spalletti

(Fonte: fcinternews.it).

Il toro, Lautaro Martinez è il primo a tentare di affondare il colpo in questa corrida di omonimie: al 4′ apre sulla sinistra per Dalbert e si fionda in area; il terzino brasiliano gli affida un pallone teso che il 10 dell’Inter spedisce ad un soffio dal palo.

Questo nuovo sistema di gioco adoperato da Spalletti, sembra giovare alla manovra dei suoi: due punte in più, in fase di non possesso, aiutano nei primi minuti l’interdizione e l’inizio della costruzione; Lautaro e Icardi riescono a far salire gli esterni bassi e le mezzali rendendo più pericoloso l’attacco. Lo stesso Adani, di Sky Sport, analizza l’efficacia di questo gioco adattato alla crescita di Icardi nell’aiutare la squadra.

“Chi non vede una crescita di Icardi in questo, sbaglia di grosso!”

E infatti, il capitano nerazzurro prova a scaldare i guanti di Sirigu dalla trequarti granata (19′).

La gara, nei primi 45 è molto tattica; i filoni sono costantemente due: strappi dell’Inter sulla destra con Ola Aina ad andare in difficoltà e l’asse destro Ansaldi-Zaza a verificarsi come il più pericoloso. In queste situazioni, però, è Dalbert a chiudere più di una volta. E’ proprio Ansaldi a viziare l’assist del vantaggio del Torino al minuto 34: da calcio d’angolo l’argentino scaglia un pallone verso il centro che Izzo, indisturbato, infila in stacco alla destra di Handanovic. Sullo stesso tipo di azione, tre minuti più tardi, il Torino va vicino al raddoppio: Skriniar mette fuori dall’area, ma sui piedi di Rincon che tira dal limite e vede il pallone andare vicino al primo palo dopo una leggera deviazione.

L’Inter ha accusato il colpo e trova difficoltà nella costruzione, data la totale assenza dal gioco delle mezzali che, dopo i lampi descritti fino al 25′, sono completamente sparite dal campo.

La premiata ditta che ha portato in vantaggio il Torino

La seconda parte del match inizia con lo stasso vestito tattico, anche sul piano del gioco entrambe le squadre fanno fatica a costruire e sbagliano al momento dell’ultimo passaggio. Spalletti, per ovviare al problema, inserisce Nainggolan al posto di Miranda, trasformando l’ossatura dell’Inter in un rombo (54′).

Il Torino ne approfitta al 61′: Skriniar abusa dalla sua guida palla e si fa soffiare il pallone a centrocampo; Zaza entra in area e tira facendosi deviare la sfera da De Vrij, con Handanovic che controlla. Ma se gli attccanti granata si fanno vedere molto di più negli ultimi 16 metri, l’Inter deve affidarsi alle conclusioni dalla distanza, come fa Nainggolan al 68′ senza centrare lo specchio. Lautaro Martinez e Icardi, diventati ectoplasmi, si devono quindi far aiutare da Politano che, al 70′, subentra a Joao Mario. Le cose non migliorano: la partita nerazzurra si trasforma in un tale disastro sul piano tecnico che ci si comincia a chiedere se i meriti siano della retroguardia del Torino o se sia tutta farina del sacco (vuoto da due giornate a questa parte) del biscione.

Lo squillo arriva da Politano che calcia dai 25 metri a fil di palo dopo una interessante serpentina. Sintomo che il toro si sta abbassando e il gioco in ampiezza può rappresentare un vantaggio per l’Inter. Candreva subentra a Vecino facendo ritornare, anche se un po’ tardi (82′), la veste classica. I problemi non continiano e Politano viene buttato fuori con un rosso diretto per proteste veementi. Una gara di cuore per i granata e di zero assoluto per i nerazzurri.

La compagine di Spalletti mantiene il terzo posto, ma inizia una crisi che il mercato non potrà certamente riparare se le idee mancano. Il tecnico di Certaldo ha parecchie colpe e adesso, ad Appiano, la situazione comincia a surriscaldarsi.

Nicola Gigante