L’Inter, la scorsa stagione, impattò proprio contro l’Udinese decretando l’inizio dela crisi. Quest’oggi sconfigge una delle sue bestie nere, con fatica, convincendo sul piano del gioco e reagendo bene dopo l’eliminazione in Champions League.

L’Inter si presenta con una formazione molto offensiva ed inedita, quasi di “deboeriana” memoria: Keita fà le scarpe al finora intoccabile e tanto criticato Perisic; Borja Valero, Brozovic e Joao Mario costituiscono un centrocampo con tanta qualità e pochi muscoli. Nell’Udinese, a sorpresa, fuori Lasagna il cui reparto sarà formato da Pussetto e De Paul.
La mediana nerazzurra è quella che detta i tempi e le regole del gioco: baricentro alto, fitta trama di passaggi e numerosi inserimenti. De Paul da solo non può niente ed ecco che, i primi tentativi, partono dai piedi di Joao Mario (sebbene un po’ velleitarie). La prima vera occasione, invece, arriva su un corner battuto al 22′ da Politano: Icardi gira molto intelligentemente sul primo palo cercando quello opposto e il pallone finisce di un centimetro fuori. La troppa fisicità dei bianconeri, invece, si vede nel pressing dell’Inter che riesce sempre ad anticipare l’avversario e arrivare in area con discreta facilità: vedasi una conclusione dal limite di Borja Valero, al 25′, su un pallone perso da Behrami.
La differenza tattica nell’impiego di Keita Balde, rispetto a quello di Perisic, consiste sostanzialmente nel modo di attaccare l’area di rigore: il croato predilige ricevere ed allargarsi per crossare; il senegalese, invece, taglia verso l’interno dell’area. Al 42′, infatti, l’ultima occasione del primo tempo per l’Inter, si delinea lungo questo tatticismo: Keita riceve al limite da Borja Valero e, accentrandosi, tira in porta trovando uno strepitoso Musso che riesce ad alzare sopra la traversa.

Il secondo tempo si apre con una clamorosa occasione per l’Udinese: Fofana entra in area e mette al centro un pallone sul quale arriva uno smarcato Mandragora che spreca non centrando la porta. Segnali di un’Inter che, in allungo, non riesce a contenere le ripartenze degli ospiti. Tra il 50′ e il 52′, infatti, subisce continui attacchi come un’azione replica della precedente, stavolta con il passaggio di Fofana verso il limite dell’area dove c’è Ter Avest che, di prima, manda di poco a lato. L’Inter riprende a respirare ricominciando a manovrare in maniera avolgente come nel primo tempo ma, a parte un grandissimo gioco di inserimenti, non riesce mai a chiamare in causa il portiere argentino: al 65′ Asamoah prova a tirare da fuori mentre, al 66′, Keita ricama alla perfezione per Icardi: il capitano nerazzurro manda fuori di testa.

Il tanto agognato e meritato vantaggio per l’Inter arriva al 75′: Fofana tocca di mano su un angolo di Brozovic e, dopo il controllo VAR, Icardi si presenta sul dischetto trasformando col suo terzo cucchiaio in carriera. L’Udinese prova a reagire facendosi vedere negli ulrimi 16 metri. In particolare, Handanovic trema su una verticalizzazione per Pussetto che gli si presenta davanti ma non controlla bene. L’illusione del raddoppio arriva al 90′, con un contropiede lanciato dal subentrato Nainggolan ma, sul cross di Lautaro, Icardi colpisce di testa in posizione di fuorigioco. Il recupero si delinea con un atteggiamento offensivo dell’Inter che causa problemi alla propria retroguardia: al 93′ Pussetto prova una girata dal limite che Handanovic, infine, battezza fuori.
Nicola Gigante