L’Istat lo rende noto in un comunicato: la temperatura media annua nelle città capoluogo di regione in Italia sono in aumento di un grado rispetto agli anni 2000.
Nel report l’Istat parla anche di un aumento dell’indice di durata dei periodi di caldo. Parallelamente, si riduce il numero di giorni di gelo (tre in meno), di notti fredde (nove in meno) e di giorni freddi (undici in meno).
Prolungato il numero dei giorni di afa. Aumentano i valori degli indici che descrivono gli estremi di caldo. Nel periodo 2002-2016 sono in media 110 i giorni estivi e 45 le notti tropicali, rispettivamente 17 e 14 in più rispetto alla media.
Gli ultimi tre anni, in particolare, si sono rivelati molto caldi a causa dei continui aumenti della temperatura media rispetto al valore climatico. Secondo l’Istat, il 2015 e il 2014 si presentano come gli anni con la temperatura media più elevata. Nei tre anni gli incrementi più consistenti si sono registrati a Milano e Roma.
Piove anche di più. Si tratta di piogge più intense e concentrate. La precipitazione totale media annua nel periodo 2002-2016 è stata pari all’1,6% in più rispetto al valore climatico negli anni 1971-2000. Sempre nel periodo 2002-2016 i giorni piovosi sono stati in media 82. Genova segna il dato negativo più alto di precipitazioni nel periodo osservato.
In contemporanea con i dati Istat sulle temperature, Legambiente ha diffuso un rapporto su “Le città alla sfida del clima”. I numeri portati dalla ong ambientalista completano quelli dell’Istat, perché ammettono le conseguenze del riscaldamento.
Dal 2010 ad oggi sono stati 198 i Comuni italiani colpiti da impatti rilevanti dei cambiamenti climatici, con 340 fenomeni meteorologici estremi, 109 casi di danni a infrastrutture causati dalle piogge intense e 157 vittime. Oltre a 45.000 sfollati.
Patrizia Cicconi