Nel nuovo decreto di aiuti militari a Kiev, il governo vuole fare un passo in avanti nella fornitura di armi puntando verso un aiuto più efficace per contrastare l’offensiva russa in Donbass. L’ex commissario dell’emergenza sanitaria Covid-19, è incaricato a valutare le disponibilità nell’Esercito italiano.
Nuovo invio di armi dall’Italia all’Ucraina con un possibile incremento del peso di armamenti
Un nuovo invio di armi dall’Italia all’Ucraina lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al vertice di Ramsterin, con un possibile incremento del peso di armamenti, rispetto al primo invio, che potrebbe prevedere semoventi d’artiglieria.
Domani, 28 aprile è prevista la relazione del ministro al Copasir, ma finora i dettagli dell’elenco di armi che Roma vorrà e potrà inviare a Kiev resterà blindata. Il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha detto all’Ansa che: “La lista è stata secretata per non mettere a rischio il nostro Paese e non informare colui che sta aggredendo il popolo ucraino”.
Le armi inviate all’Ucraina sono incaricate al generale Francesco Paolo Figliuolo
Quali e quante armi l’Italia potrà inviare all’Ucraina è dettato dalla disponibilità immediata. La valutazione è stata incaricata al generale Francesco Paolo Figliuolo che guida il Comando operativo di vertice interforze (Covi).
Le ipotesi avanzate dai quotidiani italiani e dall’agenzia Ansa prevedono che l’Italia invii missili spalleggiatili Stinger e Milan, mortai anti-carro, mitragliatrici pesanti e leggere, giubbotti antiproiettile, razioni K e proiettili nel massimo della quantità possibile.
Il generale Figliuolo deve fare bene i conti con gli scarsi approvvigionamenti
La linea del governo per il nuovo decreto di aiuti militari all’Ucraina è quella di aumentare la potenza di fuoco di Kiev, sulla base “delle richieste da parte ucraina”, lo ha dichiarato Guerini agli alleati a Ramstein.
Il generale Figliuolo deve fare bene i conti con gli scarsi approvvigionamenti che ci sono stati negli ultimi anni per gli armamenti terresti in dotazione all’esercito italiano. Il caso del Panzerhaubitze 2000, obice semovente di fabbricazione tedesca, non è disponibile in quantità sufficiente da essere anche regalato con un numero soddisfacente all’Ucraina. Infatti, proprio per questa ragione è partita l’ipotesi di spedire semimoventi di artiglieria M109, obici con una gittata fino a 15 km. Nella spedizione italiana dovrebbero esserci anche i cingolati M113, che saranno utilizzati per il trasporto pubblico, ed inoltre troviamo anche i mezzi più leggeri, a cominciare dai Lince, che sono fabbricati in Italia e di grandi quantità nelle caserme italiane.
Valeria Muratori