Uno spot che sta facendo discutere sui social quello di Esselunga, che ha come protagonisti una bambina e due genitori separati.
La trama dello spot dell’Esselunga
La piccola bimba sta facendo la spesa insieme alla madre, ma a un certo punto si allontana all’interno del supermercato e prende una pesca. Alla fine della pubblicità la bimba regala quella pesca al padre dicendo che è da parte della mamma.
Un vero e proprio cortometraggio che rappresenta una rottura rispetto al passato: lo spot infatti ha come protagonista non la classica famiglia felice a cui siamo abituati nelle pubblicità, ma una coppia separata e loro figlia.
Uno spot, alla fine molto triste
«Non c’è una spesa che non sia importante» (come si legge nella scritta che appare nella scena finale). Una mamma non trova più la figlia al supermercato. La bimba è scappata per andare a comprare una pesca. Alla fine le due si ritrovano e si dirigono alla cassa, pagano la pesca e tornano a casa. Il papà suona al citofono e la piccola scende. I genitori sono separati. Quando la bambina sale in auto tira fuori la pesca e la regala al padre, dicendogli che è da parte dalla madre. Il tutto è avvolto in un velo di tristezza. A firmare il cortometraggio “La pesca” – girato a Milano dal regista francese Rudi Rosenberg e prodotto da Indiana Production – è l’agenzia creativa “New York Small”, che ha tra i suoi clienti colossi come Amazon Prime Video, Neflix, Uber, Kraft.
«La campagna vuole mettere in luce l’importanza della spesa che non è solo un atto d’acquisto, ma ha un valore simbolico molto più ampio – spiega Roberto Selva, chief marketing & customer officer di Esselunga –. Per ogni prodotto che mettiamo nel carrello c’è un significato più profondo di quello che siamo abituati a pensare. Esselunga, che è sinonimo di qualità e convenienza, lo sa: non c’è una spesa che non sia importante. Ed è per questo che ci impegniamo ad offrire sempre il meglio ai nostri clienti». “La pesca”, infatti, non è uno spot tradizionale: «Il soggetto – aggiunge Selva – è ispirato a una spesa vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina: un gesto, fatto con la semplicità e allo stesso tempo con l’ingegno tipico dei bambini, svelerà, istante dopo istante, una storia densa di tenerezza che arriva al cuore e commuove con delicatezza».
Il risultato è uno spot commovente che però divide sui social: “Sto piangendo per la pubblicità Esselunga” scrive un utente su X. E altri ancora: “Rimette al centro i bambini, i loro desideri e le loro fragilità. Solo questo mi sembra già una cosa molto apprezzabile”, “Passare dalla famiglia Barilla a una famiglia reale, facendo qualcosa di dirompente” alcuni dei commenti di chi ha apprezzato la pubblicità.
«Ora diamo addosso ai genitori separati o divorziati per farli sentire in colpa? Ma che schifo», si legge sui social. E ancora: «Il nuovo spot di #esselunga con la bimba che cerca di fare riappacificare i genitori lo leggo con: state insieme per i figli. L’involuzione del paese prevede anche l’abolizione del divorzio o che?». Qualcuno è «agghiacciato dalla celebrazione della famiglia tradizionale». E in tanti la pensano nello stesao modo: «Oggi si vuole far passare il messaggio della famiglia tradizionale, con la passiva aggressività della pubblicità #Esselunga. Trovo ironico che quella famiglia sia scassata e si carichi la figlia del peso della riconciliazione». C’è poi chi addirittura credeva «fosse una pubblicità ministeriale contro il divorzio».
Al contrario c’è chi critica lo spot perché sostiene che colpevolizzi i genitori alle prese con una separazione: “Per me lancia un messaggio sbagliato sul divorzio, sul ruolo dei figli e sulla riconciliazione”, “Un bambino figlio di genitori separati non ha sofferto già abbastanza? No, serviva Esselunga a continuare a mettere il dito nella piaga. Io sono separata e spero che i miei figli non vedano mai questo spot”, alcuni dei messaggi che si leggono sui social.