Benvenuti nell’universo letterario di StoryLine. In occasione dell’anniversario del primo avvistamento moderno del famoso mostro di Loch Ness. Abbiamo dedicato il nostro racconto a Nessie ispirandoci alla sua leggenda
Il mostro di Loch Ness, ennesima creatura che l‘amico gli aveva proposto di cercare, era l’ultimo dei suoi annosi problemi. Piuttosto ad Emanuele interessava capire come recuperare un rapporto decennale che si stava deteriorando spezzato da assurde fantasie. “Andiamo li”, gli continuava a ripetere il caro amico Luigi, “che anche noi l’avvisteremo “. Era l’inizio di un ennesima routine cominciata prima con il lupo mannaro e proseguita con il cucciolo di drago ed altre stranezze che Emanuele non era più disposto ad ascoltare. Decise perciò di dare un colpo forte all’immaginazione di Luigi facendolo tornare alla realtà da cui si nascondeva per cancellare l‘amara perdita del lavoro e della moglie. Per questo propose a Luigi un incredibile e avventuroso a viaggio a Inverness alla ricerca del mostro di Loch Ness
Gita a Loch Ness
Emanuele, che era stato coraggioso in quella scelta di aiutare l’amico, si stava quasi pentendo di tutto quando si trovò pochi giorni dopo in una locanda sul Loch Ness a sentire Luigi e altri personaggi del luogo proporre assurdi racconti ed impresentabili canzoni locali su Nessie. Anzi Luigi aveva persino elaborato un piano accurato per catturare il mostro basato su un improbabile apparecchio che avrebbe dovuto simulare un richiamo per pesci. Emanuele si fece forza e ascoltò tutto con attenzione anche la strampalata ipotesi di cattura del mostro un avvolta attirata la sua attenzione con un arpione da balena che face presagire una difficile giornata.
L’indomani all’alba Luigi ed Emanuele si trovarono sul lago a caccia di un mito. Luigi scrutava l’acqua e si agitava ad ogni soffio di vento attendo la fatidica comparsa del mostro. Emanuele confidò che il caro amico si stancasse presto di attendere ma invece era cocciuto e voleva andare fino in fondo alla storia credendo che Nessie stava solamente aspettando il momento giusto per apparire. Si arrivò così a sera senza prendere nulla con la totale rabbia di Luigi . Questi si disse pronto, come il Rambo della situazione, ad una grande vendetta contro Nessie basata sull’eliminazione di ogni forma di vita del lago per ridurre alla fame il mostro. Emanuele confidò allora, per evitare un’altra inutile attesa, di aver saputo da abitanti locali che il mostro si nascondeva in un canale segreto sotto l’Urquhart Castle e che era visibile solo di mattina. Per questo avrebbe organizzato l’indomani una gita.
La sera dei ricordi
Quella sera Emanuele decise di invitare Luigi in ristorantino lontano dal lago e dalle sue storie. La presenza di un complessino vintage gli ricordo le belle serate anni 80‘ che i due avevano passato insieme prima che universi fantasy offuscassero la mente di Lugi. “Ti va?”, chiese a Luigi adocchiando gente scatenata e il ritmo fortemente ballabile del complessino. “Non saprei”, rispose. Emanuele allora trascinò Lugi in pista vincendo le sue incertezze e regalandosi una serata di vecchi tempi coinvolgendo anche alcune ragazze. Poi “un ricordati la gita” da un lato ed un bicchiere di troppo dall’altro ricordarono a Emanuele di mettere i piedi per terra e pensare al giorno successivo.
L’indomani andarono all‘Urquarth Castle con Luigi pronto a sognare l’ennesima scoperta eche subito, non appena arrivarono si dette da fare per cercare il canale segreto. Emanuele con furbizia disse che sarebbe stato meglio pescare qualche pesce sia per il pranzo che avevano dimenticato di portare sia per cercare qualche esca per Nessie. Luigi calò le canne e poco dopo, nel tentativo maldestro di pescare di un salmone, cadde in acqua mentre Emanuele che si tuffò a ripescarlo perchè non sapeva nuotare. Qualche secondo dopo i due amici e il salmone si ritrovarono in barca a ridere. Più tardi consumarono il pesce accendendo un piccolo falò a riva poi come ai vecchi tempi discussero e risero di gusto. Quando Luigi si ricordò di Nessie erano ormai giunti al tramonto. E Luigi cominciò a lamentarsi ed Emanuele rivelò la sua verità. Non c’era nessun canale e nessuna Nessie.
Epilogo
Fu silenzio assoluto fino all‘albergo. “Senti”, disse poi Emanuele.” Senti tu domani dobbiamo partire e non siamo riusciti ne a vedere ne catturare Nessie”, sentenziò Luigi. “Nessie, il cucciolo di drago, il lupo mannaro non sono veri”, continuò Emanuele abbracciando Luigi, “la cosa più importante non è correre dietro a falsi miti che non esistono o che ci ingannano ma credere in noi stessi. Luigi pianse ma poco dopo bussarono alla porta della loro stanza. Era una delle ragazze che avevano conosciuto al ristorante ieri sera che cercava Lugi. Aveva scoperto che prima di spacciarsi per Indiana Jones era un bravo informatico ed aveva deciso di offrirgli un posto nella sua azienda. “Lascia perdere Loch Ness e concentrati sulla verità della tua vita”, disse Emanuele salutando l’amico qualche giorno dopo con la promessa che nessuno avrebbe più cercato mostri.
Stefano Delle Cave