Lorenzo de Medici, detto “il Magnifico”

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Di Redazione Metropolitan

Chi vuol essere lieto sia…“. Forse uno dei migliori auspici che si possano fare in questo primo giorno del nuovo anno. Il merito di questo augurio è di Lorenzo de Medici, il celebre Signore di Firenze, nonché uno dei pilastri del Rinascimento italiano. Infatti tra i suoi diletti, vi era anche la poesia, come questi versi ci suggeriscono.

Lorenzo de Medici, soprannominato “il Magnifico“, per le sue prodezze in ambito politico, artistico e culturale. Nato il primo gennaio del 1449 a Firenze, rappresenta un modello di eccellente governatore, a cui ancora oggi in molti si ispirano. Le sue doti? Diplomazia, intelligenza, accortezza ed un animo dall’educazione liberale ed umanistica. Queste virtù gli valsero una vita piena di interessi, nei quali si cimentava con successo: scrittore, mecenate, poeta, intellettuale, politico ed economista. A capo della signoria di Firenze arriverà nel 1469, erede di una delle famiglie di bancari più ricca d’Europa, i Medici.

Lorenzo de Medici e l’amore per Firenze

L’amore per la sua città, lo farà tanto amare dai fiorentini. Grazie alle sue iniziative, i cittadini conoscono anni di massimo fermento culturale e splendore artistico, che ancora oggi fanno di Firenze una delle città più belle ed amate nel mondo. Infatti per Lorenzo de Medici, durante il suo governo, furono in molti i progetti urbanistici portati avanti. Dal quartiere antistante il Battistero, alle botteghe di Ponte Vecchio oppure alla decorazione delle sale di Palazzo sede della Signoria.

Definito dal Machiavelli, l’incarnazione del principe perfetto. Lorenzo de Medici si fa notare sul panorama politico italiano ed europeo per la sua diplomazia. In questa capacità, risiede il segreto della grandezza e dell’influenza che “il Magnifico“, aveva costruito per la sua signoria, sul panorama politico nazionale. Proprio per questo, la Firenze de Medici, venne definita l’ago della bilancia in molti conflitti politico-economici in Italia, durante il Rinascimento.

corteo Lorenzo de Medici-photo credits:corriere.it
corteo di Lorenzo de Medici-photo credits:corriere.it

Lorenzo il magnifico mecenate fiorentino

Amante della cultura, Lorenzo il Magnifico, nella sua corte venne affiancato da molti intellettuali suoi amici, tra cui Pico della Mirandola. Il suo mecenatismo, diede sostegno a quelli che diventeranno poi illustri maestri dell’arte, come Botticelli e Michelangelo. Proprio a quest’ultimo venne affidata la realizzazione della tomba di Lorenzo de Medici. Ormai da anni afflitto dalla stessa malattia del padre, la gotta, nel 1492 Lorenzo il Magnifico morì, lasciando i fiorentini sgomenti, per il dolore di questa grave perdita.

Le sue spoglie sono oggi custodite a Firenze, nella tomba a lui dedicata, da Michelangelo. Era ancora giovane, quando scolpì questo capolavoro: l’assetto della lapide, richiama l’architettura antica romana, in particolare quella del Pantheon. Ma bisogna soffermarsi sulle statue presenti scolpite da Michelangelo, tre per esattezza. Tutte interamente realizzate con pregiato marmo di Carrara, la prima ritrae il defunto Lorenzo de Medici in un’espressione pensierosa; le altre due figure, rappresentano il Crepuscolo e l’Aurora, simbolo dello scorrere inesorabile del tempo.

tomba lorenzo de medici scolpita da michelangelo-photo credits:pinterest.it
tomba di Lorenzo de Medici scolpita da Michelangelo-photo credits:pinterest.it

Lo sapevi che…

Due curiosi aneddoti riguardano la vita di Lorenzo il Magnifico: l’incontro con Michelangelo e l’amore per gli animali esotici. Giorgio Vasari, fu il primo a scrivere dell’insolito incontro tra Lorenzo de Medici, che passeggiando per Firenze, si imbatte in un giovane adolescente, Michelangelo. Intento nel realizzare la scultura di un fauno, Lorenzo de Medici capisce subito il talento del giovane artista e lo inviterà a lavorare nella sua corte. Infine, l’amore che legava il Magnifico agli animali, era ben noto all’epoca, tanto che il sultano dell’Egitto nel 1487, gli portò in dono una giraffa. L’esotico animale, all’epoca chiamato camelopardo, venne subito accolto da Lorenzo il Magnifico con cura ed accortezze. Così ordinò che venissero costruite delle stalle appositamente più alte; per ospitare il prestigioso animale, nella residenza di famiglia di Poggio a Caiano.

a cura di Chiara Bonacquisti

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