Lotteria scontrini e cashback, si chiede il rinvio di sei mesi

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Di Redazione Metropolitan

Rinviare di 6 mesi la lotteria scontrini. E’ quanto chiedono al governo i piccoli esercenti che si vedono sempre più minacciati dallo strapotere della grande distribuzione e dell’e-commerce.

Attualmente, solo un registratore di cassa su tre è attrezzato per partecipare alla lotteria scontrini. E partire a gennaio vorrebbe dire escludere migliaia di attività del commercio, della ristorazione e dei servizi. Attività che, anche per l’emergenza Covid, non hanno avuto la possibilità di rinnovare il registratore di cassa o procedere all’adeguamento del vecchio.

A segnalare il problema alla vigilia dell’entrata in funzione della riffa di Stato è Confesercenti che chide un rinvio della partenza della lotteria scontrini.

L’emergenza Covid ha avuto un impatto pesantissimo sulle imprese di vicinato. Tra chiusure forzate, fatturati azzerati e futuro incerto, molte attività non hanno ancora potuto completare gli investimenti necessari a partecipare alla lotteria scontrini. Anche perché il solo adeguamento dei registratori di cassa costerà alle imprese circa 400 milioni di euro: una cifra difficile da sostenere in questo momento, con la prospettiva di un Natale sotto le attese o addirittura di stop del lavoro per via delle regole di contenimento della pandemia“, sottolinea.

Allo stesso modo dellalotteria scontrini – dice Confesercenti – bisogna ripensare anche il cashback. In teoria è un’opportunità di risparmio per i risparmiatori. Tra cashback, supercashback e procedure d’accesso via smartphone, però, lo strumento è di non immediata comprensione e rischia di essere utilizzato solo dagli utenti più smart.

“Allo stesso tempo, le infrastrutture per rendere più agevoli i pagamenti elettronici – a partire da banda larga e terminali per pagamenti contactless – sono ancora insufficienti. Così si rischia l’insuccesso dell’iniziativa. Forse sarebbe stato meglio prima investire in un’accelerazione del processo di modernizzazione del sistema del commercio, per rendere il cashback più efficace”.

Non sono dello stesso avviso le associazioni dei consumatori che vedono in questa velleitaria richiesta di proroga il tentativo di agire ancora alla vecchia maniera. Cioè senza rilasciare scontrini e senza accettare pagamenti elettronici.

“E’ ora di finirla con questi modi di fare – dicono i consumatori – siamo stufi di vedere commercianti e artigiani che alla minima occasione non rilasciano ricevute e non accettano bancomat. Con lo scopo unico di non pagare le tasse. Se in Italia c’è un problema di evasione fiscale record è anche per colpa di chi non accetta questi cambiamenti che, viceversa, in altri Paesi Ue sono già stati recepiti”.

Fonte Investireoggi.it