Just a «Perfect Day» to remember Lou Reed

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Di Redazione Metropolitan

Oggi ricorre l’anniversario della nascita dell’eterno Lou Reed, cantautore e poeta di fama mondiale. Il 2 Marzo 1942 Brooklyn, quartiere della città metropolitana di New York, vede nascere «il Baudelaire della musica pop contemporanea»: Lewis Allan “Lou” Reed.
Icona del genere pop rock, fondatore della celebre band The Velvet Underground e assiduo frequentatore della Factory di Andy Warhol – suo fan – Lou sviluppa il suo talento nei sobborghi di Freeport, Long Island.

Nell’esasperata America degli anni ‘60-’70, connotata da forti contrasti politici e da episodi eclatanti quali gli omicidi dei fratelli Kennedy, di Martin Luther King, di Malcolm X etc., la presenza rassicurante di un poeta come Lou Reed, ha confortato il pubblico con la sua singolare sensibilità. Un giorno disse all’amico Lester Bangs:

Si può essere più sottili, dire davvero qualcosa e in qualche modo offrire conforto, che è quello di cui molta gente ha bisogno in questo momento».

 "I'll be your mirror", Lou Reed - Immagine Web
“I’ll be your mirror”, Lou Reed – Immagine Web

Lou Reed : Heroin e Perfect Day

I suoi testi presentificano un disagio adolescenziale condizionato dal contesto repressivo e discriminatorio dell’epoca, che non ammetteva “deviazioni”. Ancora giovane, venne sottoposto a sedute “curative” di elettroshock per via della sua bisessualità e dei suoi comportamenti trasgressivi e estremi, un evento determinante che acuì la sua depressione e la sua voglia di evadere dalla realtà. Il 1965 è l’anno di “Heroin“, ispirato alla quotidiantà urbana di una New York City in pieno fermento, stimolata dalla diffusione di sostanze psicotrope che avrebbero aperto alle masse le «porte della percezione».

Scrittore e dattilografo, Reed confidava alla sua macchina da scrivere dei suoi incontri con l’eroina dando voce al vasto giro di emarginati e tossicodipendenti.
Perfect Day“, esemplare in tal senso, è ancora oggi la colonna sonora delle nostre giornate migliori. Il brano è presente anche in diversi film come in Trainspotting, dove accompagna Ewan McGregor, nei panni di Renton,  nel suo viaggio-rituale allucinatorio con l’eroina:

Walk on the Wild Side e Transformer

In un’intervista racconta:

«Gran parte delle mie entrate provenivano dalla vendita di buste di zucchero alle ragazze che incontravo nei club, sostenendo che era eroina. Ciò portò a ore di finta lapidazione con quelli più creduloni di me..Quello che è suc cesso ai farmaci originali è un’altra storia.»

Nella sua musica racconta anche di vari episodi di sesso illecito come nel famosissimo brano “Walk On The Wild Side“, dell’album “Transformer“, il primo con cui ottenne successo a livello commerciale, prodotto con il celebre David Bowie nel ’72: una sorta di epopea di esperienze sessuali, risultato di una sperimentazione talvolta estrema e perversa all’interno del contesto drag e LGBT dell’ambiente notturno newyorkese, connotato di travestimenti, maschere, «droga, sesso & rock ‘n roll». Nel brano “Venus in Furs” canta di una venere in pelliccia – la stessa di Masoch – che frusta e colpisce e di fantasie viziose e peccati lanuginosi.

David Bowie, Iggy Pop e Lou Reed – Berlino (1971) – Immagine Web

Lou Reed ci lascia il 27 Ottobre 2013, all’età di 71 anni, per una complicazione durante un’operazione di trapianto al fegato. La sua essenza permane nelle dolci e seducenti note della sua musica.

Alberta Iemolo