Love Death & Robots, L’eleganza nelle citazioni | Mecha Lovers

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Di Maria Paola Pizzonia

Love Death & Robots è una nuova serie di Netflix creata da Tim Miller e prodotta da David Fincher. La serie propone un prodotto molto particolare, una sorta di antologia di cortometraggi fantascientifici, che spaziano dalle tecniche alle sceneggiature più disparate, con in comune questi tre capisaldi tematici: amore, morte e robots!

Niente di meglio da recensire per una Mecha Lover come me!

Love Death & Robots | Personalmente l’ho trovata un capolavoro, e consiglio di vederla a chi ancora non ha idea di cosa sto parlando.
Un’altra particolartà di questa piccola opera d’arte è la capacità di omaggiare grandi icone del passato, e infatti in questo articolo vedremo come la serie ha omaggiato la fantascienza del passato.

Love Death & Robots: Zima Blue

Personalmente il mio articolo preferito. Un artista alla ricerca di sè, ossessionato da una specifica tonalità del blu. L’episodio, con uno stile d’animazione molto personalizzato, ha una profonda struttura filosofica che viene svelata lentamente ma senza annoiare allo spettatore: le origini, l’amore, la ricerca di sè sono temi preponderanti. Ma senza entrare nello spoiler, voglio parlarvi di un’immagine particolare del cortometraggio.
In un momento di riflessione possiamo vedere Zima, artista misterioso, seduto a gambe incrociate e intento a scrutare il cielo, che nell’animazione ricorda l’immensità dello spazio profondo.

Zima, in questa posa, ricorda moltissimo il Dr. Manhattan, uno dei personaggi principali di Watchmen, film ispirato all’opera di Miller. Curioso anche che il Dr. Manhattan è in quella vignetta\scena, proprio come l’artista blu, impegnato in profonde riflessioni, riguardanti grandi temi come l’esistenza stessa la vita nello spazio cosmico.
Una citazione che solo un’occhio attento può cogliere e goderne.

Love Death & Robots: Guerra Segreta

In breve: un plotone di soldati dell’Armata Rossa si brutta in una caccia ai non-morti nelle foreste della Siberia.
Le creature sono chiamate dai personaggi Ghul, nome che ha le sue radici nella cultura musulmana ed è considerato un’entità soprannaturale o uno spirito, le cui origini sono precedenti all’avvento dell’islam.

«Gul: specie di demone arabo e turchesco, maschio o femmina; si sposta con facilità fra cielo e terra e ama frequentare i cimiteri. […] l’occupazione principale dei ghoul consiste nel battere le campagne, far abortire le donne incinte, succhiare il sangue dei giovani, divorare i cadaveri, urlare nel vento, aggirarsi fra i ruderi, gettare il malocchio, provocare sventure.»

Dictionnaire Infernal
Secret War – Google

Simili in questo caso molto più a zombie che a spiriti, questi ghul hanno un diverso apparato iconografico. In questo caso infatti ricordamo molto più i mostri di Stranger things, per l’esattezza del Dart di Dustin.

Autocitazione di Netflix? Forse.

Love Death & Robots: Tre Robot

Personalmente uno dei miei episodi preferiti, nonchè pieno di citazioni. Per cominciare il teschio schiacciato da uno dei tre robot, è una citazione chiarissima al film Terminator in cui l’androide distrugge un cranio in una sequenza molto simile, se non fosse che in questo caso i tre amici sono personaggi positivi e quasi innocui, cosa che non si può dire dall’altra parte (e forse proprio questo crea magia nella citazione!). Le citazioni non finiscono qui: un’altra è celebre il fiore nel fucile che ricorda la foto del 1967 “Flower Power”, di Bernie Boston. Oppure basi pensare al robot geometrico con la voce di Siri!

Three Robots – Google


Il tutto ha un che di fresco e divertente, accentuato ancora dalla stessa “siri” che citerà persino Rick and Morty dicendo “show me what you got!”
Curiosità: la voce del gatto nell’episodio è di Chris Parnell, lo stesso attore che presta la voce al papà di Morty.
Ah, a proposito di gatti: il gioco Exploding Kittens… Esiste davvero!

Love Death & Robots: Dare una mano

Nello spazio, un piccolo imprevisto trasforma una semplice manutenzione in una situazione di vita o di morte. Pesonalmente ho visto nella storia della giovane astronauta un sacco di grrl power, qualche scena di One Strange Rock (quando vengono raccontati gli aneddoti pericolosi degli astronauti) e Gravity, e Planetes (un anime).

Helping Hand – Google

Le citazioni ad Alien di sprecano in tutta la serie, e qui vediamo infatti la luna LV426, citazione di una luna, Calpamos, di Alien.

Love Death & Robots: Tute Meccaniche

Una piccola comunità di contadini pilota dei mobile suit per difendere la propria terra da uno sciame di alieni insettoidi. La comunità è molto rurale, ricorda il Kentucky o l’Ohio, e i protagonisti ti toccano subito al cuore perchè i loro rapporti sono solidi e sinceri. Anche qui è evidente la citazione alla saga di Alien: gli insettoidi sembrano una sorta di miscuglio tra alieni di Starship Troopers e Astrogamma (il fumetto) e ovviamente ricalcando l’estetica da Xenomorfo. Ma soprattutto la somiglianza tra Beth e Vasquez di Alien salta all’occhio, tanto per l’aspetto quanto che il carattere, oltre ad avere lo stesso outfit!

Curiosità: vediamo nell’episodio degli asteroidi color Zima Blue che, uniti ad un altro dettaglio della serie (nell’episodio dedicato all’artista vediamo degli alieni che effettivamente dipingono degli asteroidi in quella tinta) ci fanno immaginare che facciamo parte di un ipotetico stesso universo.

Love Death & Robots: La discarica

Locandina del film “Blob” – Google

Un ispettore della città cerca di convincere Ugly Dave a lasciare la sua casa che si trova in una discarica. Purtroppo, Dave e il suo “animale domestico” non sono affatto intenzionati. Il protagonista della puntata è certamente il pet di Dave, un mostro gigantesco e vorace fatto di spazzatura. Il mostro ingloba a sè qualsiasi cosa, fine che fecero i vecchi amici di Dave .
Fa pensare al cult del 1958: Blob – Fluido mortale, caposaldo del genere fantascientifico.

Love Death & Robots: Alternative Storiche

Lincon Shot First – Google

Multiversity, un’app di simulazione di ricerca di storia alternativa, mostra allo spettatore la morte di Adolf Hitler in 6 diverse timeline sulla loro demo di benvenuto. Il finale dell’episodio invita a cercare altle alternative storiche, lasciando lo spettatore con il titolo “Lincoln Shoot first“.
Citazione super nerd di Han Solo, per la battuta “Han shoot first”: una diatriba lunga anni che si interroga su chi abbia sparato il primo colpo nel bar dove viene ucciso Greedo. Nella versione rimaneggiata del film hanno additirruta elimitano ad hoc alcuni frame per dare l’impressione che gli spari siano contemporanei, al fine di non far vacillare la bussola morale di Han Solo.

Che ne pensate? Ci vediamo alla prossima, bacini e brillantini per i Mecha Lovers!

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