Dopo la due giorni dedicata a Sanremo giovani come presidente di giuria, Luca Barbarossa torna a calcare un palco rimettendosi le vesti di cantautore, e lo fa nel modo migliore esibendosi nella splendida location dell’Auditorium parco della musica, nella “Sala Petrassi” e ripercorrendo tutta la sua carriera.
Quasi due ore di concerto, dove Luca Barbarossa ripropone – nella prima parte – al pubblico il suo ultimo gioiello, “Roma è de tutti” l’album tutto dedicato a Roma e presentato nella scorsa edizione di Sanremo con il brano “Passame er sale”. Mentre nella seconda parte, il cantautore romano, attraverso i suoi capolavori, ha ripercorso tutta la sua grande storia musicale.

Garbato, ironico e modesto, il concerto di Luca Barbarossa alterna canzoni e momenti di puro divertimento e parte con il Brano “Passame er sale”, per poi continuare con gli altri brani del concept da: “Come stai”, al terrore di ogni romano “La dieta”, passando per il brano che da il nome al progetto “Roma è de tutti” (nello sfondo si sono susseguite le immagini di Roma, dal Pantheon al Colosseo, passando per le tante altre piazze e i vari monumenti romani, troppi per citarli tutti). Primo stop, se così si può dire, dove il cantautore si mette a recitare una stupenda poesia – ovviamente in romano – sulla “famiglia”, dal titolo “La Famija”.
Finito il lato “poetico”, il concerto riparte e tra (una) “La pennica”, “Madur” e “Tutti fenomeni”, c’è spazio anche per l’omaggio musicale a Gigi Magni (regista e sceneggiatore romano) con il brano “Via da Roma”. Con “La mota” e “Lallabai” la ninnananna dedicata alla figlia, sulle note di Brahms, si chiude la prima parte, la parte di “Roma è de tutti”.

La seconda parte, come detto, si concentra esclusivamente sul lato storico del cantautore. Tanti ricordi in quasi 40 anni di carriera (da Castrocaro a Sanremo…) e inizia con il suo primo grande successo “Roma spogliata”, per continuare con altre perle come: “Ali di cartone”, “Come dentro un film”, “Al di là del muro”, “luce”, “Le cose da salvare” e la splendida, quanto triste e commovente “Via Margutta”. Un Barbarossa politico e impegnato, è quello sul palco, con i brani: “Yuppies” e “L’amore rubato”. Dopo la prima standing ovation, il più classico dei bis con il suo grande capolavoro “Portami a ballare” (canzone vincitrice a Sanremo nel 1992) e chiude l’esibizione riproponendo “Passame er sale”, dove Barbarossa duetta con il pubblico presente in sala.
Un Barbarossa che fa riappacificare i romani con Roma, attraverso il suo ultimo album, con i vari aneddoti raccontati su Roma e della sua carriera artistica. Con Luca Barbarossa sul palco c’erano: Francesco Valente alle chitarre, Maurizio Mariani al basso, Gianluca Visiti alle tastiere e Piero Monterisi alla batteria e alle percussioni.
Setlist:
- Passame er sale
- Come stai
- La dieta
- Roma è de tutti
- La famija (poesia)
- Se penso a te
- La pennica
- Madur (morte accidentale di un romano)
- Tutti fenomeni
- Via da Roma
- La mota
- Lallabbai
- Roma spogliata
- Ali di cartone
- Come dentro un film
- Via Margutta
- Al di là del muro
- Luce
- Yuppies
- L’amore rubato
- Le cose da salvare
- BIS
- Portami a ballare
- Passame er sale
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Live Report: Francesco Nuccitelli
Photo: ©Giusy Chiumenti