Lucio Presta umilia Heather Parisi: “Hai saldato con un bonifico fatto tramite terzi per evitare che venissero presi i tuoi effetti personali”

Foto dell'autore

Di Redazione Gossip

Partita chiusa al termine della registrazione di una puntata di Belve, programma condotto da Francesca Fagnani su Raidue. Un finale inaspettato conclusosi con l’arrivo di un ufficiale giudiziario accompagnato dai carabinieri che ha preteso il versamento immediato di una somma di denaro (si dice elevata) di risarcimento di due condanne, una per diffamazione e una per la pubblicazione illecita di immagini. È stato lo stesso Lucio Presta su twitter, come sottolinea il settimanale Gente, a rendere noto l’episodio riservato esclusivamente ai pochi presenti rimasti sorpresi da quanto stava succedendo dietro le quinte:

«Un ufficiale giudiziario assistito dalla forza pubblica (ringrazio l’Arma), ha effettuato il pignoramento a persona fisica presso gli studi, a fine registrazione. Per evitare la mortificazione di veder portare via i tuoi effetti personali, hai dovuto effettuare un bonifico tramite terzi e saldare quanto dovuto, operazione che ha richiesto alcune ore trascorse in un camerino del centro di produzione».

Cosa è successo tra Presta e la Parisi

Dopo avere realizzato, nel 2016, insieme a Lorella Cuccarini lo show Nemicamatissima, prodotto da Arcobaleno Tre e ideato da Lucio Presta, Heather Parisi pubblicò un lungo sfogo sul suo blog. Parlò di idee rifiutate e tagli ai blocchi del programma che la vedevano protagonista:

È stato un susseguirsi di no, ad ogni mia proposta, ad ogni mia idea, ad ogni mio sussulto artistico. Ho un sacro rispetto e una sincera ammirazione nei confronti di tutti gli incredibili ospiti di Nemicamatissima, ma mi devono spiegare per quale strana coincidenza i desideri della mia nemica amatissima siano stati esauditi e i miei no. […] Alla fine sono stata mandata sul palcoscenico in attesa che qualcosa accadesse e solo di rado ho incrociato la mia nemica amatissima. […] Sono una professionista impeccabile e detesto veder calpestato lavoro, abnegazione e rispetto per il pubblico in nome di pure convenienze di scuderia. Perché di questo si è trattato.

Chi se ne è preso cura, mi ha scritto che tutte le scelte relative al montaggio sono state decise dalla produzione e dagli autori. Nessuno mette in discussione il diritto di autori e produttore di mettere in onda quello che ritengono più confacente alle proprie idee di spettacolo. Ma come artista ho anche io il diritto di difendere il mio lavoro e la mia dignità. Vivo al di fuori del sistema e non temo le inevitabili ritorsioni del mio atteggiamento. Non voglio dire se Nemicamatissima è stato uno show bello o no, lascio che sia il telespettatore a giudicare; certamente è stato uno spettacolo completamente diverso da quello che mi era stato prospettato e che avevo accettato con entusiasmo; uno spettacolo durante il quale non mi è stata data la possibilità di esprimermi come avevo chiesto.

Nel 2017, si è aggiunto un nuovo tassello al rapporto burrascoso tra Heather Parisi e Lucio Presta. La showgirl annunciò di voler intraprendere un’azione legale contro di lui. Il motivo del contendere era legato al film Blind Maze, diretto dalla stessa Heather Parisi, che non sarebbe andato in onda su uno dei canali Rai, come a suo dire era stato inizialmente previsto: “La Arcobaleno Tre di Lucio Presta aveva sottoscritto un contratto per l’acquisto, per la durata di un biennio, dei diritti relativi al film con la società che li detiene, impegnandosi a cederli a sua volta alla RAI. Nel contratto di cessione è prevista la prima messa in onda entro il prossimo ottobre”.

Quindi, accusò l’agente Presta di essersi sottratto ai presunti doveri contrattuali da lei citati, dopo il suo sfogo su Nemicamatissima:

Purtroppo, dopo il mio post, la Arcobaleno Tre di Lucio Presta ha deciso di mettere in discussione non solo il contratto relativo alla mia partecipazione alla trasmissione, ma anche quello relativo al film. È in corso una causa nella quale la Arcobaleno Tre sembra più intenzionata a trovare cavilli per non onorare gli impegni, anche economici, contrattualmente e liberamente assunti, che promuovere efficacemente il film, nonostante vi sia tutto il tempo per farlo. Mettere in discussione un contratto perché l’artista esprime una sua legittima opinione è quanto di più oscurantista possa esistere. […] Si chiude così nelle aule di un tribunale e nel peggiore dei modi la collaborazione con Lucio Presta iniziata giusto un anno fa, a giugno del 2016, con ben altre aspettative e speranze.