“Lucky Luke – Le fidanzate di Luke”, Terence Hill più veloce della sua ombra stasera in tv

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Di Federica De Candia

“L’amore è eterno”. È la frase motto della serie televisiva del 1992. L’omonimo personaggio del fumetto francese creato da Morris e René Goscinny (lo stesso creatore di Asterix), dalla sagoma inconfondibile, fazzoletto al collo, fondina, e una sigaretta mai spenta, ispirò Terence Hill, Richard Schlesinger e Ted Nicolaou, registi della saga. “Lucky Luke – Le fidanzate di Luke“, stasera in tv il pistolero più solitario, che ha un cavallo per letto e il cielo per coperta.

Rompe un uovo sugli speroni, le rondelle con le punte degli stivali, e il suo tegamino è la roccia nuda al sole. Non si fa mancare una gamella di fagioli in umido, che assapora con un mestolo in legno. Lo stesso pasto che da lì in poi avrà ogni cowboy che si rispetti; quello che nel lontano Far West sarà ribattezzato poi, ‘fagioli alla Trinità‘.

Luke, fidanzate più di una e passa la paura

Lo sceriffo Luke (Terence Hill), viene ingaggiato da un gruppo di minatori per procurare loro delle donne. Nonostante il parere negativo di Frank (John Quade), il loro capo, Luke decide di scortare a Purgatorio, il paesino dei minatori, un gruppo di ragazze dell’Est desiderose di trovare marito. Pur sospettando che nel gruppo in cerca di matrimonio, si nasconda anche una pericolosa bandita, Jenny (Karen Elliot), fuggita dal carcere per mettere a segno una rapina nella banca locale. Nel tentativo di rintracciarla, finisce però per essere sequestrato e legato a un barile di dinamite e solo un aiuto insperato può toglierlo dai guai. Stasera in tv va in onda la puntata intitolata “Lucky Luke – Le fidanzate di Luke“, con la regia di Ted Nicolaou.

Dovrà appendere al chiodo scarpe e cappello, Lucky Luke, che sembra, anche lui, non riuscire a sventare il matrimonio. La destrezza che gli fa muovere la pistola più velocemente della sua ombra, non sarà la stessa per scampare alla proposta di sposalizio. Poche parole, mentre con una mossa e una mano sola, rolla sigarette e rigira la rivoltella. Lui che suona l’armonica durante i duelli, e gioca a scacchi con il cavallo. La sigla di apertura del film è la canzone “Lucky Luke Rides Again”, eseguita dal famoso Roger Miller. Il tema principale, è il brano “The Lonesomest Cowboy in the West”, di Arlo Guthrie. “Sono un povero cowboy, solitario me ne andrò. Sono un povero cowboy, ed una casa più non ho“, dice la traduzione italiana della canzone finale di ogni avventura. Tra le terre dell’Arizona, e la polvere sollevata dagli zoccoli del fido destriero, appare Lucky Luke; un sottile giunco in bocca e una fidanzata, da portare in due sul cavallo.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici