Luigi XVI, il Re dei Francesi ghigliottinato durante la Rivoluzione

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Di Redazione Metropolitan

Viene ricordato come l’ultimo sovrano assoluto francese: Luigi XVI. Sale al trono l’ 11 giugno del 1775. I primi anni del suo governo, vengono ben visti dal popolo francese. Che lo acclama, tanto da essere denominato “Il Re dei Francesi”. Popolarità che ben presto svanisce, portando al clima ostile verso la monarchia della Rivoluzione nel 1792. Luigi XVI, è noto anche per la sua bellissima ed affascinante moglie: Maria Antonietta d’Austria. I due promessi sposi, convogliano a nozze nel 1770. I festeggiamenti per la loro unione, vanno avanti per due settimane.

Ricevimento nuziale, che già faceva presagire un futuro nefasto per la coppia. Relazione partita fin da subito con un grande scandalo, perché pare che il Re Luigi XVI, non adempie ai suoi doveri coniugali, già dalla prima notte di nozze. Ed i festeggiamenti nuziali, finiscono ancora peggio: con un rovinoso incidente dei fuochi d’artificio. Che si abbattono sulla folla festante, uccidendo vari cittadini francesi. Insomma, tra intrichi di corte, storie e pettegolezzi che vedono Maria Antonietta, protagonista delle cronache del tempo. Il regno di Luigi XVI, procede non con poche difficoltà.

La Rivoluzione Francese

Luigi XVI- credits: castingteatro.eu
credits: castingteatro.eu

Avversità, che sfociano in una grave banca rotta delle casse dello Stato francese. Nonostante la cospicua dote portata in matrimonio da Maria Antonietta, il popolo francese patisce la fame e la povertà. Terreno fertile, per i rivoluzionari. Tanto da sfociare nella celebre Rivoluzione Francese del 1792. La monarchia è ormai odiata dai francesi. Vista solo come fonte di sprechi e di ricchezza ingiustificata. Così il tribunale della Rivoluzione, non solo destituisce Luigi XVI, ma lo condanna a morte. Come tutta la sua famiglia. Morte che avviene in modo plateale: sulla ghigliottina.

Così, la mattina del 21 gennaio del 1793, alle ore 10.10 in Place de la Concorde a Parigi, venne giustiziato Luigi XVI. Termina il suo sfortunato e turbolento regno. Totalmente vestito di bianco, con in mano il libro dei Salmi, si appresta verso il boia. Con un coraggio da vero Re. Dignità che conserva anche nelle sue ultime ore di vita, quando dichiara: “Signori, sono innocente di tutto ciò di cui vengo incolpato. Auguro che il mio sangue possa consolidare la felicità dei francesi.”

a cura di Chiara Bonacquisti

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