Luis Sepúlveda, ”La gabbianella e il gatto”: pedagogia del coraggio

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Di Stella Grillo

La gabbianella e il gatto, un’opera divenuta un classico della letteratura dell’infanzia forgiata dalla penna dello scrittore Luis Sepúlveda recentemente scomparso. L’esaltazione di una pedagogia che mira a sottolineare l’integrazione ed il coraggio.

Luis Sepúlveda, il valore pedagogico delle favole

Lo scrittore attento al mondo dell’infanzia si avvale degli animali per veicolare messaggi pedagogici; un moderno narratore che riporta gli attenti lettori, divoratori di favole e antichità, alle vetuste morali cantate da Esopo e Fedro: il primo un antico scrittore greco, il secondo romano. Entrambi geni che apposero l’arte favolistica in letteratura. I personaggi delle loro storie erano degli animali; la volpe, la cicala, la zanzara, il leone. Esattamente come accade nelle narrazioni di Luis Sepúlveda. Storia della gabbianella e del gatto edita Salani, vide la sua prima pubblicazione nel 1996.

Trama

La storia è ambientata ad Amburgo. Uno stormo di gabbiani rientra dalla migrazione, trovandosi di fronte ad un’enorme macchia di petrolio che galleggia in mare. Kengah è intenta a pescare quando, improvvisamente, si ritrova invischiata nella chiazza petrolifera; tuttavia, riesce a liberarsi ed atterra su un balcone, dove depone un uovo. Su quel poggiolo vive anche un gatto nero, Zorba. La gabbiana è stremata ma chiede al novello amico di farle tre promesse: il gatto dovrà evitare di magiare l’uovo, prendersi cura del piccolo ed insegnargli a volare. Zorba, Segretario e Colonnello, altri due gatti, cercano di salvare la gabbiana, inutilmente. Il buon gatto nero si prende cura dell’uovo fino a quando non nasce Fortunata; la piccola, cresce fra i gatti non riuscendo a capire inizialmente quale sia la sua identità. Grazie all’integrazione avuta dai suoi amici che le instilleranno amorevolmente il desiderio di volare, nascerà in lei questa consapevolezza. Dopo varie vicessitudini infonderanno alla gabbianella il sostegno necessario per diventare chi è realmente. Ma c’è bisogno di un umano affinché la piccola voli.

«Volo! Zorba! So volare!» strideva euforica dal vasto cielo grigio.L’umano accarezzò il dorso del gatto.«Bene, gatto. Ci siamo riusciti» disse sospirando.«Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante» miagolò Zorba.«Ah sì? E cosa ha capito?» chiese l’umano.«Che vola solo chi osa farlo»

Infrangono,così, la regola che impone ai gatti di non parlare la lingua umana, recandosi da un poeta padrone della gatta Bubulina. I gatti e il poeta inducono Fortunata a raccogliere il suo coraggio spingendola a librarsi in aria dal campanile di San Michele dove, la piccola, finalmente spiccherà il suo volo.

Luis Sepúlveda, il valore educativo dell’audacia di essere se stessi

Lo scrittore cileno sogna un mondo solidale ed equo per tutti. La figura del gatto Zorba è metafora della società adulta che, obbligatoriamente, deve invogliare i piccoli a spiegare le ali verso il mondo. Il filo conduttore che attraversa e trapassa questa favola moderna è il processo di integrazione: due specie animali che in natura vivono in contrasto riescono non solo ad integrasi civilmente, ma a creare un legame che arreca insegnamenti.

Luis Sepúlveda - Photo Credits: twitter.com
Luis Sepúlveda – Photo Credits: twitter.com

Non è la diversità che ha potere nella trama ma il buon sentimento che oltrepassa la parvenza del diverso. Le due specie differenti con un’interazione basata sul continuo scambio, riescono ad instaurare un attaccamento, base di ogni relazione sicura, portando la piccola gabbianella al superamento delle sue paure ed al ritrovamento della sua identità.

La lezione che impartisce il gatto Zorba

Zorba ha un ruolo fondamentale: insegna al lettore che colui che ama non vede alcuna differenza nella persona amata. L’affetto non ha limiti né confini, supera ogni barriera e può nascere nella diversità verso chi non ci somiglia. Non solo: per amore il gatto infrange le regole del suo mondo, ed è quindi una purezza affettiva che muove le sue azioni. L’azione del ”volo” è poi collegata metaforicamente a tutti i protagonisti: librarsi in aria superando i propri limiti non è solo l’agire della gabbianella; anche Zorba vola superando le proprie convinzioni, mostrando il proprio coraggio. Una storia di speranza ed attualità che auspica il crollo delle barriere del diverso che, ancora, è purtroppo imperante. Questo è il messaggio: diverso non è sbagliato, è unico, è possibilità di apprendere e arricchirsi.