Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Abbiamo deciso di fare nell’ultima puntata dell’anno un viaggio esotico fino ai Caraibi. Vogliamo parlarvi di una scrittrice del secolo scorso famosa per le sue ricerche e scritti antropologici. Entreremo in un universo popolato da dei, animali, piante e magia. La puntata di oggi è dedicata a Cuba e a Lydia Cabrera.
Lydia Cabrera e i misteri di Cuba
Santeria, culto Ifa, religione yoruba, se questi oggi non sono solo misteriosi nomi di religioni afrocubane lo dobbiamo agli studi di Lydia Cabrera. La scrittrice cubana si appassionò da subito, grazie ai racconti di servitori e balie afrocubane della sua casa, alla cultura religiosa afrocubana che studiò inseguito approfonditamente. Fu lei a regalarci alcune opere antropologiche importantissime sull’argomento che le frutteranno numerosi riconoscimenti. Opere in cui viene messa per la prima volta per iscritto una tradizione religiosa completamente orale. Un credo che si basa sul sincretismo tra religione cattolica ed antiche credenze africane portate dagli schiavi neri deportati a Cuba.
Anzi la Cabrera fu la prima ad entrare in ambienti religiosi cubani segreti e misteriosissimi. Fu infatti in contatto con la società segreta degli Abakuá riuscendo a raccontare il cosiddetto mito della creazione di Sikanekue. Lo fa nel suo prezioso libro del 1958 dal titolo “La sociedad secreta de Abakuá”. Un’opera frutto di un percorso di studi segnato da precedenti pubblicazioni che durava dalla fine degli anni 30′. Un percorso mai dismesso nemmeno quando la scrittrice cubana fu costretta ad abbandonare la sua isola all’alba della rivoluzione castrista.
Il racconto della religione cubana
La prima opera importante di Lydia Cabrera, a metà tra letteratura ed antropologia, è “Cuentos negros de Cuba” del 1936. Si tratta di una raccolta di antiche leggende e tradizioni cubane. Sono racconti principalmente di tradizioni yoruba che hanno per protagonisti animali, uomini, essere antropomorfi come uomini-toro. Un ‘opera da cui si evince subito il metodo di studio della famosa scrittrice cubana che si divide in 4 sezioni principali costituite dall‘universo africano, gli africani e le divinità, gli uomini e la natura, le personificazioni animali.
Si evince subito da questi scritti uno stile precursore del cosiddetto realismo magico. Uno stile con cui viene raccontato un pantheon di divinità con vizi e virtù simili agli umani con cui sono collocate sullo stesso piano insieme agli animali. La natura è importantissima nella religione afrocubana come dimostra l’opera più famosa della Cabrera dal titolo “El Monte” e conosciuta come “Piante e Magia” in Italia. Qui viene approfonditamente descritto l’universo religioso cubano indagando minuziosamente nei diversi credi che lo costituiscono. In particolare il monte rappresenta l’universo in cui gli dei vivono e decidono della vita dell’uomo diviso tra realtà e magia.
Stefano Delle Cave