Cronaca

“MalaScuola”, Prof Picchiati: troppi casi in Italia, l’ultimo ad Avellino – Cosa c’è alla base di questi comportamenti?

“MalaScuola” e Bullismo: ultimamente è molto diffusa e “di tendenza” l’aggressione verso gli insegnanti (con tanto di video sul web). Tanti gli episodi in tutta Italia di Prof picchiati. Di chi è la colpa? E cosa c’è alla base di questi comportamenti? 

Si moltiplicano, di giorno in giorno, gli episodi di aggressioni, minacce e offese a professori e professoresse. Episodi eclatanti di bullismo che si dilagano senza sosta, senza freni, nella nostra società. Attualmente, casi di Prof picchiati in tutta Italia: da Lucca a Palermo, da Velletri a Caserta.   

L’ ultimo caso, quello di Avellino, dove oggi un 18enne ha picchiato un insegnante “colpevole” di averlo rimproverato.

Un beve excursus sugli episodi accaduti…

A Lucca, 20 giorni fa, sul web , sono comparsi i video di un ragazzino dell’Itc ‘Carrara’, mentre insultava e minacciava il suo insegnante. Per quell’episodio tre studenti saranno bocciati ed altri due, invece, sono stati sospesi dalla scuola fino al 19 maggio. (ecco il VIDEO)

Un altro caso a Velletri“Te faccio scioglie in mezzo all’acido, te Manno all’ospedale”. Questa la minaccia di un altro studente di un istituto tecnico di Velletri, alle porte di Roma. Anche in questo caso il video ha fatto il giro del web, ma sono mancati i provvedimenti da parte dell’istituto, se non quelli di un’ammonizione orale e scritta alla quale sono seguite le scuse dello studente.  (clip per il VIDEO)

Ad Alessandria, a fine marzo una supplente disabile di una scuola superiore è stata umiliata e derisa dagli studenti con tanto di video che hanno fatto il giro delle chat dei ragazzini. In un primo momento si diffuse la notizia che la docente era stata legata alla sedia, ma poi fu la stessa scuola e gli stessi genitori a smentire la notizia. (VIDEO)

Ben più grave il caso di Caserta: un 17 enne, a febbraio, ha accoltellato in classe, a Santa Maria a Vico, la prof d’italiano per un diverbio su una nota. Il giovane venne arrestato e portato nel carcere minorile.

Mentre ad ottobre dello scorso anno, a Mirandola, due studenti dell’istituto Galilei, in provincia di Modena, sono stati denunciati per aver lanciato due cestini dei rifiuti, uno contro un compagno di classe e l’altro contro la professoressa che stava spiegando. La “bravata” è stata filmata e diffusa in rete.
    Ma ad aggredire gli insegnanti non sono solo gli studenti. Nel gennaio di quest’anno, ad Avola, in provincia di Siracusa, i genitori di un 12 enne hanno aggredito un professore di educazione fisica rompendogli una costola.
    Episodio simile, ma senza conseguenze fisiche, per un altro insegnante, questa volta di Treviso, picchiato dai familiari di un alunno. La causa è sempre la stessa: un rimprovero che i genitori considerano sempre “di troppo”

Approfondiamo l’ultimo caso. Quello accaduto ad Avellino: Stava scorrazzando nel cortile della scuola con il motorino, esibendo spericolate ed esibizioniste evoluzioni e promuovendo il suo talento con il “freestyle”, quando un prof, vedendo la scena, lo ha rimproverato.

Lo studente, infastidito per l’interruzione poco gradita, si è avvicinato all’insegnante, sferrandogli un bel pugno in faccia. Diversa la versione del 18enne, che alla Polizia ha detto di aver ricevuto uno schiaffo dal prof reagendo poi allo stesso modo.

È successo questa mattina all’inizio dell’orario scolastico all’istituto “Guido Dorso” di via Morelli e Silvati ad Avellino. Alla scena hanno assistito in molti, tra personale scolastico e altri alunni. Il docente, tramortito dal colpo, è caduto e aveva il volto insanguinato. È stato accompagnato dai colleghi al pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” di Avellino, dove è stato medicato per la frattura del setto nasale. Lo studente, maggiorenne, nel frattempo è entrato in classe come se nulla fosse accaduto. Nei suoi confronti saranno adottati provvedimenti disciplinari da parte dell’Istituto. Il docente pur essendo stato convocato in questura per spiegare l’accaduto, ha deciso di non denunciare lo studente.

Potrebbero essere le immagini delle telecamere di sorveglianza a chiarire la dinamica di quanto accaduto. La dirigente scolastica provinciale, Rosa Grano, e il preside dell’istituto, Carmine Iannaccone, quale che sia il livello di gravità dell’episodio che faranno emergere le indagini in corso, si dicono comunque impegnati a monitorare la situazione (sarebbe il primo caso di aggressione ad un insegnante da parte di uno studente in provincia di Avellino) e ad investire il consiglio di classe che nella sua autonomia deciderà eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti dello studente, che quest’anno è atteso dalle prove di maturità. Il consiglio si riunirà già domani: il giovane rischia una sospensione che potrebbe impedirgli di sostenere gli esami di Stato. 

Troppi i casi di bullismo, da alunni ad alunni, da alunni a insegnanti ( a volte anche viceversa) e da genitori a insegnati… In una società che, sempre più spesso, si affida alla “giustizia fai da tè” secondo criteri di “condanna” e “gravità del torto subito” sempre alquanto e (tropo, quasi totalmente) personali. Si salta, molto spesso, lo step del dialogo e del confronto, passando in maniera diretta a quello successivo: la violenza. Di base, c’è la poca educazione alla civiltà, all’autocritica e al rispetto. Regna l’individualismo e l’egocentrismo. E si annulla l’altro, sempre troppo più spesso.

Martina Onorati

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