Malcom X : una storia a tinte fosche

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Di Redazione Metropolitan

Oggi nella rubrica “Esseri Unici” diamo uno sguardo alla società americana degli anni ’50 straziata da sentimenti razziali e sconvolta da rivolte interne. Ecco la storia di un protagonista che ha lasciato il segno, Malcom X.

Malcom Little (Omaha 19 maggio 1925N.Y. 21 febbraio 1965), è stato un attivista dei diritti umani e leader nella lotta degli afroamericani. Malcom (X) nacque ad Omaha da Louise Norton ed Earl Little, leader de la “Universal Negro Improvement Associaton, un associazione per i diritti degli Afroamericani. La famiglia Little dovette più volte trasferirsi perché perseguitata da gruppi di sostenitori della “Supremazia bianca“. Nel 1931 Earl Little morì, ufficialmente a causa di un incidente. Questa versione però poco convinse la comunità nera e la stessa famiglia, Malcom compreso.

Il tragico evento causò alla Signora Little un forte esaurimento che la costrinse alla reclusione in un manicomio. I sette figli Little vennero così separati e affidati a varie famiglie. Malcom nonostante tutto, frequentò le scuole dei bianchi con ottimi risultati dimostrando di avere una brillante intelligenza e manifestando la volontà di intraprendere la carriera di avvocato. Deriso e scoraggiato dagli stessi insegnanti, Malcom lasciò gli studi. Nel 1943 si trasferì a New York nel quartiere di Harlem e qui cadde nelle maglie della criminalità.

foto di Malcom X
Foto di Malcom X photo credit:Web

Malcom col tempo si macchiò di reati come lo spaccio di droga, il gioco d’azzardo, lo sfruttamento della prostituzione, estorsioni e rapine. Il 12 gennaio 1946 Malcom ricevette una condanna a 10 anni con le accuse di possesso illegale di armi, violazione di domicilio, e furto con la conseguente reclusione, avvenuta nel carcere Charlestown State. Durante la sua permanenza in carcere Malcom giunse a conoscenza della ” N.O.I ” (Nation of Islam), una setta islamica militante. La setta rivendicava l’appartenenza degli schiavi all’islam, prima della loro sottomissione. Questa avrebbe voluto inoltre creare una nazione nera separata, all’interno degli Usa stessi.

La dedizione di Malcom alla causa, divenne assoluta e totale, tanto che dopo aver intrapreso studi approfonditi, cominciò una fitta corrispondenza con Elija Muhammad, leader della N.O.I . Da qui in poi Malcom rinnegò il suo cognome, poiché questo nella storia della schiavitù segnava l’appartenenza ai padroni. Da allora assunse il nome di Malcom X. Nel 1950 Malcom X scrisse una lunga lettera al Presidente Truman dichiarandosi contrario alla guerra in Corea. La lettera da quel momento valse a Malcom la perenne sorveglianza da parte dell’Fbi. Uscito per buona condotta, Malcom X non solo conobbe Elija Muhammad, ma in breve tempo diventò “Ministro del Tempio numero 2 della Nazione dell’Islam“e negli anni tra il 1952 e il 1963 grazie al suo lavoro nell’associazione aumentarono gli iscritti da 50.000 a 300.000.

Malcom X durante un comizio
Malcom X durante un comizio photo credit:Web

La fama di Malcom X cominciò a risultare troppo potente e ingombrante per Elija Muhammad, tanto da portarli più volte allo scontro. Sempre in quegli anni, Malcom a fronte dell’assassinio del Presidente J.F.Kennedy rilasciò una dichiarazione a dir poco sconveniente, asserendo che ciò che era capitato al Presidente era una giusta sorte per non esser riuscito a fermare le violenze nel paese. Elija col supporto dei figli allontanò Malcom X dall’associazione e dopo la sconcertante dichiarazione su J.F.Kennedy lo bandì definitivamente dal N.O.I. Così facendo Elija tenne ben strette le redini del movimento risanando i rapporti con le istituzioni, incrinate dall’opera di Malcom X.

Il destino di Malcom a quel punto era segnato. Scampato ad un attentato dinamitardo il 14 febbraio 1965 , Malcom X morì il 21 febbraio dello stesso anno raggiunto da 21 colpi d’arma da fuoco, durante un comizio ad Harlem. In seguito all’omicidio di Malcom X scattarono le indagini da parte dell’Fbi, che portarono all’arresto di tre membri del N.O.I. Nonostante quegli arresti ancora oggi ci sono dubbi e lacune sulle indagini condotte dall’Fbi che non portarono mai alla luce i mandanti dell’omicidio. Malcom X morì all’età di 39 anni e riposa nel cimitero di Ferncliff a New York.

di Loretta Meloni

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