Malcuit sbaglia sul più bello, Mertens:”Napoli, non sono Crouch”

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Di Redazione Metropolitan

Vale più di due/terzi di tricolore la discussa vittoria conquistata dalla Juventus sul campo del Napoli, molte le polemiche sull’espulsione di Meret e il pasticcio di Malcuit. Mertens spiega il suo digiuno di gol:”Tanti cross, non sono Crouch”

C’è stato o non c’è stato il contatto tra Meret e Cristiano Ronaldo? Molte delle analisi post-gara partono da questo episodio che ha influito fortemente sull’andamento del match. Il portiere del Napoli al 25’ esce a valanga su CR7 dopo un retropassaggio sciagurato di Malcuit, il peggiore in campo, ferma la corsa dell’asso portoghese ma è difficile stabilire se l’ex Real Madrid sia stato o meno sfiorato, un dettaglio senza dubbio influente anche se resta la gamba alta del giovane portiere. L’arbitro Rocchi però non ha dubbi, lascia il Napoli in dieci e permette a Pjanic di sbloccare la partita con una perfetta parabola da calcio piazzato.

Il discusso intervento appena fuori dall’area di Meret su Ronaldo che l’arbitro Gianluca Rocchi giudica da espulsione. Sugli sviluppi del calcio di punizione Pjanic realizza il gol del vantaggio dei bianconeri (PHOTO CREDITS: EUROSPORT)

Non è un brutto Napoli quello di ieri, tutt’altro. La squadra di Ancelotti fa la partita anche dopo lo 0-1 e il cambio obbligato Milik-Ospina, colpisce un palo clamoroso pochi minuti dopo il primo svantaggio con Zielinski, uno dei migliori in campo. La Juventus lascia giocare i padroni di casa, ma forte dell’uomo in più mantiene il controllo della partita e poco prima dell’intervallo trova il raddoppio con un colpo di testa di Emre Can. Ogni episodio del primo tempo ha favorito la compagine bianconera punendo molto severamente i partenopei.

Due gol di vantaggio e un uomo in più. La Juventus rientra negli spogliatoi con certezze che dovrebbero trasformare il secondo tempo in una specie di formalità per la squadra di Allegri. In realtà, il secondo cartellino giallo rimediato da Pjanic a inizio secondo tempo dà vivacità a una ripresa tutta a tinte azzurre. Con grande generosità, la squadra di Ancelotti va più volte alla conclusione, dimezza lo svantaggio con una deviazione vincente di Callejon e continua ad affacciare dalle parti di Szczesny fino alla fine.
Sfortuna e imprecisione, perché sul finale Rocchi concede al Napoli un penalty per un tocco col braccio in area di Alex Sandro, ma Insigne centra il palo e vanifica l’assalto finale dei partenopei. Vince la Juventus, che da ieri sera mette un ulteriore sigillo a un discorso Scudetto mai in discussione. Quest’anno più che mai non c’è stata storia.

Clamorosa l’ingenuità di Malcuit che con un retropassaggio errato costringe Meret a uscire a valanga su Cristiano Ronaldo, l’esterno francese è stato tra i peggiori in campo (PHOTO CREDITS: NAPOLISPORT.NET)

Un match per certi versi romanzesco che il Napoli, sotto di due gol e anche di un uomo, avrebbe meritato di non perdere dopo avere colpito tre pali e dopo aver chiuso la Juve nella sua metà campo per l’intero secondo tempo.

Lo scudetto non era in discussione e lo è tanto meno adesso che il distacco tra prima e seconda è incrementato a 16 punti, ma la seconda metà della partita napoletana conferma che nella Juve esiste qualche fragilità, che la squadra è tosta ma non invulnerabile. Questo pensando alla sfida dei bianconeri con l’Atletico Madrid del 12/03 e al rapporto tra Allegri e qualche componente della rosa.

Per la squadra di Ancelotti, la partita di ieri sera serviva come test anche per capire il momento psico-fisico del gruppo e le risposte, al netto del 2-1 a favore della Juventus, sono quasi tutte positive. Resta evidente l’errore imperdonabile di un giocatore come Malcuit che veniva da buone prestazioni, ma che forse in uno dei match più caldi non ha saputo reggere la pressione indirizzando la partita, ma c’è stata una squadra che non ha mai mollato anche nel momento più difficile, che ha monopolizzato la seconda frazione e avrebbe meritato ben altro risultato.

“Sono dispiaciuto perché avremmo meritato di vincere”, ha detto Carlo Ancelotti al termine del match. Un’analisi a caldo, ma lucida per una squadra che dopo il gol di Callejon, e prima del rigore fallito da Insigne, ha avuto altre tre ghiotte occasioni per pareggiare il risultato.
Le troppe palle gol sprecate sono un problema per la squadra, anche perché non è la prima volta che la compagine partenopea costruisce molto e finalizza poco. Ma la capacità dei ragazzi di Carletto di restare in partita e la buona tenuta atletica sono segnali confortanti in vista dell’Europa League, l’attuale primo obiettivo del Napoli in una stagione in cui la vetta della classifica di Serie A non è praticamente mai stata in discussione.

Un Carlo Ancelotti molto amareggiato al termine della partita e polemico nei confronti delle scelte arbitrali (PHOTO CREDITS: CALCIOMERCATO.COM)

Ha analizzato la sconfitta di ieri e il periodo azzurro anche uno degli uomini simbolo delle ultime stagioni napoletane, Dries Mertens, l’attaccante belga non nasconde l’amarezza per la sconfitta  di ieri sera:“Siamo delusi perché dopo il rosso a Meret e il 2-0 tutti hanno pensato che avremmo perso, ma la squadra ha dato tutto. Non penso ci manchi qualcosa, abbiamo fatto noi la partita. Siamo stati sfortunati, ma dobbiamo continuare a dare tutto”.

Poi Mertens non si tira indietro per analizzare il suo difficile momento personale. In azzurro dal 2013 con 101 gol al suo attivo, ma a secco in tutto questo 2019 commenta: “C’è un altro sistema, facciamo tanti cross e non è che sono Crouch. Stiamo facendo un altro tipo di gioco e io sto cercando il mio lavoro, provo a dare tutto”.

L’abissale distanza in classifica tra le due squadre ha fatto si che lo scontro diretto fosse solo questione d’orgoglio. Più che per l’espulsione di Meret, o tutte le polemiche del post partita, però, il Napoli dovrebbe prendersela soprattutto per gli 0-0 in casa con Chievo e Torino che vanno a braccetto con quello contro la Stella Rossa in Champions League. Per i numerosi big match sbagliati, quest’anno i partenopei possono vantare solo una vittoria con le prime cinque della classifica, ad agosto col Milan sperimentale di Gattuso, per poi pareggiare al ritorno con i rossoneri, e con la Roma, perdere a San Siro con l’Inter e la doppia sconfitta con la Juve, appunto. Sono addirittura 13 punti in meno in classifica rispetto alla scorsa stagione, quando questa stessa rosa di giocatori era testa a testa con i bianconeri.