Cinema

“Maledetto il giorno che t’ho incontrato” stasera in tv, Jimi Hendrix accompagna Verdone

Tutta colpa di una piccola sala da 40 posti. Il Filmstudio proiettava per pochi intimi, film d’avanguardia con un tocco rivoluzionario, alternati ai classici. A Carlo Verdone l’aveva segnalato suo padre. E Mario Verdone se ne intendeva. Se non fosse stato per quelle avventure che consumava a luci spente, sul finire degli anni ’60, la passione per il cinema non sarebbe mai nata in lui, Carlo per tutti noi. Un amico. Grandioso ma semplice, scrutatore da strada. “Maledetto il giorno che t’ho incontrato“, stasera in tv, è un film del 1992. Quando da regista, Verdone, decide di mescolare il dolce all’amaro. Lascia, apparentemente, le comiche dei suoi personaggi cavalli di battaglia, per guardare al dramma. Alle nevrosi dell’età adulta.

Abituati come eravamo a ridere a crepapelle con la nonna, Mario Brega e le sue olive, Ruggero il figlio dei fiori, ‘cioè, pis e love‘, impareremo, invece, a ridere di noi stessi. Troveremo nel film, una componente irresistibile, ironica e ‘conosciuta’: saremo noi allo specchio. Con le nostre dinamiche fatte di disavventure, l’affettività e i suoi disagi, i sincopatici meccanismi del cuore. Tutto quello che ci rende malinconici, isterici, e caricature fuori controllo, si alleggerirà con l’arte magica di una risata.

Maledetto il giorno che ti ho incontrato – Trailer- da YouTube

Stasera i baci bisogna saperli dare..

“Labbro a ventosa? Labbro leggero? Lingua a serpente? Lingua a pennello? Com’è ‘sta lingua a pennello? Ma non lo so, è un movimento ondulatorio, a largo raggio. Morbido, delicato, profondo. ‘Na passata de palato con la lingua! Quello è! Cioè, scavi con la lingua dentro…” Bernardo (Carlo Verdone), è un giornalista musicologo romano che lavora a Milano. Deciso a scrivere una biografia sul cantante e chitarrista Jimi Hendrix, morto di overdose nel 1970. Ma i baci non sa darli. A lezione da Camilla (Margherita Buy). Che conosce entrando in analisi, dopo essere stato lasciato dalla compagna Adriana (Elisabetta Pozzi). Ci vorrà un’arte per imparare i baci?

La ragazza è complessata, attrice insicura e nervosa, e preda dei tranquillanti come lui. Accomunati da un vasto campionario di inquietudini, e dalla dipendenza da psicofarmaci, i due diventano amici. Tra Milano, Londra e la Cornovaglia, dove Bernardo scopre che, in realtà, Hendrix è stato assassinato, e spera in un grande scoop. Qui, ritorna alla mente, la stanza del regista romano, che fin da giovane età, era cultore del repertorio in vinile da collezione. Una camera della musica, con la pila dei dischi, uno sull’altro, senza copertine. Come insegnava il buon zio, imitato anche in questa deleteria e passata moda. “Maledetto il giorno che t’ho incontrato“, stasera in tv, ci farà ascoltare ben sei brani di Jimi Hendrix. Con i diritti per la colonna sonora richiesti. L’unico film al mondo! E cinque David di Donatello vinti. Sarà contento lo stesso artista statunitense dalla sonorità selvaggia. Quanto i capelli e la bandana in fronte.

Maledetto il giorno che ti ho incontrato- Scena Videomessaggio all’ex, Adriana- Da YouTube

Ho incontrato quel gran pezzo di chitarra

Cameo del musicista e presentatore Richard Benson, nel film stasera in tv, “Maledetto il giorno che t’ho incontrato“. La trasmissione ‘Juke box all’idrogeno‘, trasmetteva la gloriosa recensione di Bernardo Arbusti. Che finirà per prendere una sola Valeriana: dai tranquillanti, all’erboristeria. Curato, forse, dall’amore. Svuotare un sacchetto di medicine come fosse la calza della Befana, alla ricerca di qualcosa di miracoloso che plachi le ansie. Per poi accorgersi, che due ansiosi messi vicini, si curano da soli. E il Dottor Verdone lo sa, da sempre a caccia di casi umani, di squilibri e disfunzioni, che ripropone in chiave comica. Non si erge mai a maestro di faccende di cuore; non ti vende la soluzione giusta al problema. Ma, sempre dalla parte del pubblico, cerca con lui le risposte.

Smidollati, travolti, frenetici. Come siamo in amore? Saremo Furio, con il bisogno petulante di certezze, “Tu mi adori Magda?”; o Ivano di “Viaggi di nozze“, con l’egocentrismo di chi vuole stupire, e si ritrova coatta caricatura di se stesso. “Te posso dì na cosa? Tu non sei da analisi, sei da ricovero, ma de quelli immediati!”. Possiamo anche ridere degli attacchi d’ansia di Bernardo. Che se non sono patologici, saranno, di certo, trasformazioni che fa l’amore. Senza difese, accettiamo quello che siamo, vulnerabili, deboli e fragili.

Maledetto il giorno che ti ho incontrato-Scena, Come si dice lassativo in inglese?-Da YouTube

Maledetto, ma sempre un gran giorno…

Sembrerebbe uno di quei pomeriggi passati al Metropolitan di via del Corso. Quel vecchio cinema, ormai spento, di cui restano solo le mura. Ma guardare un film di Verdone è così; ti riporta a comprare il biglietto, a fare i passi nel buio attento a non cadere, a guardare da una poltroncina, quel piccolo tunnel luccicoso e saltellante, che arriva fino allo schermo. Anche se si è seduti sul divano di casa, o davanti il televisore in cucina. Prezioso e benedetto, quel cinema che ti riporta a sognare.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Continuate a seguirci!

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