Manifesto – la videoarte a Palazzo delle Esposizioni

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Di Stefano Delle Cave

Al Palazzo delle Esposizioni di Roma sarà possibile vedere fino al 22 aprile, il film video artistico di manifesto, un’installazione di ben tredici schermi realizzata da Julian Rosefeldt

Manifesto- L’installazione di Palazzo delle Esposizioni

Dal 26 febbraio al 22 aprile 2019 sarà possibile ammirare a Palazzo delle Esposizioni di Roma l’opera di videoarte Manifesto realizzata da Julian Rosefeldt su commissione dell’ACMI – Australian Centre for the Moving Image di Melbourne, l’Art Gallery of New South Wales di Sydney, dalla Nationalgalerie – Staatliche Museen zu Berlin e dallo Sprengel Museum di Hanover; in coproduzione con Burger Collection Hong Kong e Ruhrtriennale e con il sostegno di Medienboard Berlin-Brandenburg e in cooperazione con Bayerischer Rundfunk. Si tratta di una videoinstallazione composta di tredici schermi, ognuno dei quali proietta uno spezzone di film con un personaggio diverso interpretato dal premio Oscar Cate Blanchett

Manifesto, Cate Blanchett e la videoarte
immagine tratta da sentieridelcinema.it

Manifesto – le avanguardie del novecento

Cate Blanchett interpreta tutti e tredici i personaggi del film videoartistico di Rosefeldt. E’un senzatetto, un operario di un inceneritore, un Ceo, una punk oppure una scienziata ed altro ancora. Ogni personaggio fa un monologo su una determinata avanguardia artistica dal futurismo, al dadaismo, al Dogma 95 con parole attinte da i manifesti di queste avanguardie o a riflessioni di artisti come Umberto Boccioni, Antonio Sant’Elia, Lucio Fontana, Claes Oldenburg, Yvonne Rainer, Kazimir Malevich, André Breton e molti altri. Sono movimenti artistici dettati dalla rabbia e dalla vitalità giovanile, espressioni di cambiamento di intere generazioni. Sono tematiche riproposte da Rosefeldt per riflettere e mettere in discussione il ruolo dell’artista in rapporto alla società contemporanea.”È raro che tu sia seduto nel cinema e sia permesso al tuo cervello di rilassarsi e comprendere gratuitamente quello che vedi sullo schermo. In genere sei spinto da un punto narrativo ad un altro punto narrativo che ti indicono alla fine. E non è questa esperienza”, ha detto la stessa Cate Blanchett parlando di questa videoinstallazione