Le voci di spesa per la manovra 2020 ammontano a oltre 40 miliardi, ma le coperture sono ancora piuttosto incerte. Il governo spera nella mano tesa dell’Europa, che però potrebbe non bastare a far quadrare i conti di via XX Settembre.

Con la nota di aggiornamento al Def, da presentare entro venerdì prossimo, parte ufficialmente l’iter che porterà all’approvazione della manovra 2020. Già si sa che i numeri contenuti nella nota, che fanno da sfondo a quelli della legge di bilancio, non saranno positivi.

L’Ocse ha infatti rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia italiana per l’anno in corso, e anche quelle per il 2020. Nel 2019 l’asticella del Pil dovrebbe fermarsi tra lo zero e lo 0,1%. Nel 2020 non si andrà oltre lo 0,4%, esattamente la metà di quanto previsto ad aprile.

Nonostante le tinte fosche dell’affresco tratteggiato dagli osservatori, in via XX Settembre si lavora di pennello per schiarire l’orizzonte economico del Paese. La manovra che il governo ha messo in cantiere dovrebbe contenere misure piuttosto ambiziose, anche se difficilmente sostenibili.

40 miliardi di sì: le novità della manovra 2020

I finanziamenti per la manovra 2020 dovrebbero ammontare ad oltre 40 miliardi di euro - Photo Credit: bsnews.it
I finanziamenti per la manovra 2020 dovrebbero ammontare ad oltre 40 miliardi di euro – Photo Credit: bsnews.it

Con la nuova manovra il Conte bis vuole scrollarsi di dosso definitivamente la retorica salviniana del governo del no.

Il primo sì riguarda lo stop all’aumento dell’IVA. Per disinnescare le clausole di salvaguardia occorrono 23,1 miliardi di euro. Il Premier è intervenuto sul tema parlando dal palco di Atreju ed ha ribadito che questa sarà una misura irrinunciabile per il governo.

Un altro sì è quello relativo al taglio del cuneo fiscale per i lavoratori. Questo intervento dovrebbe costare intorno ai 5 miliardi di euro. Se approvato, il provvedimento porterebbe ad un aumento delle retribuzioni dovuto alla diminuzione delle tasse sul lavoro. Una misura senza dubbio molto popolare.

Il terzo sì il governo lo pronuncerà in favore del salario minimo orario. Anche in questo caso si tratta di mettere sul piatto una cifra pari a 5-6 miliardi di euro. Per il M5s non si dovrà scendere sotto i 9 euro l’ora, ma bisognerà discuterne con i sindacati.

La manovra dovrà anche prevedere investimenti per la cosiddetta “svolta verde” e risorse per l’assegno unico familiare, senza trascurare quelle da destinare ad istruzione e sanità.

Il Ministro Fioramonti chiede 3 miliardi di euro per università e aumento degli stipendi per gli insegnanti italiani, che sono tra i più bassi d’Europa. Roberto Speranza chiede più o meno la stessa cifra per alleggerire le spese degli italiani in materia di sanità.

L’incognita coperture: Gualtieri punta tutto sul cavallo del deficit

Il Ministro dell'economia proverà ad ottenere la maggiore flessibilità possibile dalla nuova Europa di Ursula Von der Leyen - Photo Credit: linkiesta.it
Il Ministro dell’economia proverà ad ottenere la maggiore flessibilità possibile dalla nuova Europa di Ursula Von der Leyen – Photo Credit: linkiesta.it

Se i numeri della manovra sembrano essere piuttosto chiari, quelli relativi alle coperture lasciano molti dubbi. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro ha garantito che verranno trovate coperture solide, senza toccare Reddito di Cittadinanza e Quota 100.

In realtà il Ministro dell’Economia Gualtieri spera di poter finanziare gran parte della manovra in deficit. In via XX Settembre si vorrebbe strappare dalle mani della nuova Europa una flessibilità pari a 0,4-0,5% punti di Pil. Questo significherebbe disporre di 10-12 miliardi da destinare alla legge di bilancio.

Altri 4-5 miliardi potrebbero arrivare dai risparmi delle due misure di bandiera di 5 Stelle e Lega, che rappresentano un tesoretto ulteriore di cui aveva parlato anche l’ex Ministro delle finanze Giovanni Tria.

Altre entrate potrebbero arrivare anche dal calo dello spread e dai suoi effetti, mentre per le altre risorse bisognerà attingere dai tagli alla spesa, dalla revisione delle agevolazioni fiscali e dalla lotta all’evasione. Il gettito che il governo potrebbe ricavare da questi interventi è però difficile da quantificare.

L’introduzione di nuove tasse per finanziare la manovra si fa sempre più probabile . Il Premier ne ha parlato nel corso del suo intervento alla kermesse organizzata da Fratelli d’Italia.

Con la nota di aggiornamento al Def andrà in onda la prima puntata di un thriller mozzafiato che ci terrà con il fiato sospeso fino al prossimo 31 dicembre, e che nessuno è in grado di spoilerare. Una cosa però possiamo dirla: per adesso i conti mettono paura.