Il leader M5S Luigi Di Maio non allenta il pressing sulla manovra e sul ministro Tria, e prima di partire per la Cina afferma all’Ansa: «Nessuno ha chiesto le sue dimissioni,ma pretendo che un ministro dell’Economia di un governo del cambiamento trovi i soldi per gli italiani che momentaneamente sono in grave difficoltà».
Ribadisce: «Gli italiani in difficoltà non possono più aspettare, lo Stato non li può più lasciare soli e un ministro serio i soldi li deve trovare. Lo Stato è già in ritardo di venti anni, ci sono famiglie italiane con figli in momentanea difficoltà, giovani senza lavoro, pensionati che con 500 euro non mangiano. Iniziamo a dare i soldi a loro, poi semmai ci porremo il problema che non ci sono i soldi per dare stipendi a chi guadagna centinaia di migliaia di euro».
Sulla manovra rincara: «Abbattere il debito pubblico è un impegno che prendiamo, ma una legge di bilancio non si fa per ridurre il debito ma per cominciare ad avviare iniziative importanti, mantenere le promesse e migliorare la qualità della vita degli italiani».
Il vicepremier ancora interviene a Dimartedi su la 7 dichiarando: «Questa legge di bilancio manterrà le promesse: superare la Fornero, flat tax, reddito di cittadinanza, e una parte delle risorse arriverà dal taglio degli sprechi; ce ne sono tantissimi, il taglio è pieno di sprechi. Le risorse per la manovra saranno reperite con i tagli alle spese ma anche facendo deficit: non serve superare il 3%. L’obiettivo è soddisfare le richieste degli italiani. Si fa tagliando gli sprechi, e altre risorse arriveranno dalla crescita economica. Abbiamo bisogno di prendere un po’ di soldi dal deficit, poi li ridaremo con la crescita».
Il ministro Di Maio spazza via ogni dubbio anche sui suoi rapporti con Salvini: «Si gioca ad evidenziare cose sulle quali io e Salvini non siamo d’accordo. Se si vuole fare il giochino di provare a dividerci si faccia pure. Ma per ora questo è un governo compatto. Con la Lega noi ci capiamo sui fatti,abbiamo fatto una riunione e la settimana prossima presentiamo una proposta di legge costituzionale per tagliare 345 parlamentari con 100 milioni di euro di risparmio l’anno».
Anche Matteo Salvini, sempre a Dimartedì, ammette l’intesa con Di Maio: «Io e Di Maio ormai siamo una coppia di fatto».
Così il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico si esprime sui ricorsi presentati da circa 700 ex deputati contro l’abolizione del vitalizio, decisa dall’Ufficio di presidenza della Camera: «Hanno avuto il fegato di fare i ricorsi. Gli tagliamo il vitalizio e gli lasciamo la pensione, e hanno il coraggio di fare i ricorsi. Li facciano. Non mi spaventano. Qui per anni su queste sedie mi è stato detto che non si potevano tagliare i vitalizi e da luglio Paolo Cirino Pomicino prende una pensione per quello che ha versato e non più il vitalizio che ha preso per tutti questi anni. Mi è stato detto che non si poteva dismettere l’Air force di Renzi. Ora grazie a noi non avrete più sul groppone l’aereo comprato da quel signore che si voleva fare lì dentro anche la doccia presidenziale».
Il vicepresidente del Consiglio puntualizza: «Ci fregiamo tutti che siamo in Europa, ma la Ue ci dice che il minimo per riuscire a sopravvivere è 780 euro al mese. Qui diamo pensioni di 400 euro al mese, al di sotto della soglia di povertà. Avevo promesso che avrei portato le pensioni minime a 780 euro al mese: con la legge sul reddito di cittadinanza dal 1 gennaio 2019 non ci sarà più nessun pensionato con la pensione inferiore a 780 euro. Avere una pensione per sopravvivere un intero mese è un principio di civiltà».
E ancora su Autostrade dichiara: «C’è una legge che dice che nominiamo un Commissario alla ricostruzione con poteri sostitutivi. Possiamo far ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare? Non ci siamo accaniti con Autostrade per una ragione qualsiasi,ma per un grave inadempimento. Se hanno il coraggio di fare ricorso lo facciano».
Francesca Ricciuti