Manuela Benelli è considerata la giocatrice più vincenti della storia della pallavolo italiana. Terminata la carriera nel rettangolo di gioco, si è spostata in panchina ad allenare con la stessa intelligenza tattica che metteva in campo tanto con la maglia azzurra, quanto con la casacca di Ravenna. Conosciamo meglio la storia di Manuela.

Manuela Benelli ed il legame con la “sua” Ravenna

Manuela Benelli, nata a Ravenna il 10 marzo 1963, ha legato gran parte della sua carriera alla squadra della sua città natale. Il Palasport Angelo Costa divenne la sua seconda casa ed esordì nella massima serie di campionato nel 1979, a soli sedici anni. Vista la giovane età e grazie alla sua intelligenza tattica sopraffina, fu protagonista del dominio nazionale della Teodora Ravenna. Manu Benelli infatti, assieme alla centrale Liliana Lily Bernardi e l’opposta Prati, fu una delle colonne portanti di un club capace di vincere ben 11 scudetti consecutivi. La dinastia di Ravenna, per usare un termine che gli statunitensi amano (nel basket soprattutto), conquistò tutti gli Scudetti disputati tra il 1981 ed il 1991.

Numeri impressionanti quelli della società ravennate, rimasta imbattuta dal 15 marzo 1985 fino all’8 dicembre 1987, per un totale di 74 partite consecutive (playoff inclusi). La squadra guidata dal tecnico Sergio Guerrra fu inoltre capace di conquistare 6 Coppe Italia (1980, 1981, 1984, 1985, 1987, 1991), un Mondiale per Club (1992) e due Coppe dei Campioni (1988, 1992). Manuela Benelli, protagonista di tutti questi successi, ha chiuso i rapporti con la squadra di Ravenna nel 1995, quando iniziò a giocare per la Roma in serie A2. Dopo una sola stagione fece ritorno nella massima serie di campionato, militando tra le fila del Reggio Emilia (1996-1999). A fine carriera, Manu tornò all’Olimpia Ravenna, dove nel 2000 disputò la sua ultima partita.

Manuela Benelli in maglia azzurra
Il palleggio di Manuela Benelli – Photo Credit: Volley Academy Manù Benelli

Manuela Benelli, il capitolo Nazionale

Manuela Benelli ha esordito con la Nazionale il 28 maggio 1981, quando l’Italvolley sconfisse l’Inghilterra in tre set. La regista ravennate, sempre con il numero 14 come in campionato, ha collezionato ben 325 presenze con la maglia azzurra (quinta di sempre). La sua bacheca di premi internazionali come “miglior giocatrice” e “miglior palleggiatrice”, si è arricchita anche della medaglia di bronzo agli Europei di Stoccarda 1989. Questi successi, uniti a quelli ottenuti con il club, hanno permesso a Manu Benelli di vedere il proprio nome scritto nella Hall of Fame della pallavolo tricolore.

La carriera da allenatrice

Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano” canta Venditti, ma è proprio il caso di Manuela Benelli. Dopo il ritiro infatti, l’ex-palleggiatrice ha iniziato la carriera da allenatrice, affiancando Marco Bonitta alla guida dell’Olimpia Ravenna nella stagione 2000/2001. L’anno successivo venne promossa capo allenatrice sempre a Ravenna. Dopodichè Benelli ha cambiato diverse panchine: Roma, San Giorgio Sassuolo, Vicenza, Cesena e Forlì. D’altronde la sua incredibile tecnica che le permetteva di palleggiare con precisione straordinaria doveva essere trasmessa alle future generazioni di pallavoliste.

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