Finita l’esperienza Mondiale delle nostre Azzurre abbiamo un attimo di tempo per mettere da parte le mille emozioni che ci sono state regalate e scrivere due parole sul talento più cristallino della nostra Italia e non solo: Manuela Giugliano.

Quello del Regista non è un ruolo, bensì un compito” – Lele Adani.

Cara Manuela, un compito che esegui alla perfezione.

Manuela Giugliano ha impressionato tutti (italiani e non) durante l’intera durata di questo Mondiale francese. Quello di Manuela (classe 97′) è un talento cristallino, un talento che pochi hanno. Vedere un “play“, “mediano metodista“, chiamatelo come volete, giocare con questa pulizia, intelligenza ed eleganza non è affatto scontato, anzi. Viviamo in una epoca calcistica dove il ruolo del Regista scarseggia sempre più: si tende a preferire quello che spezza il gioco nel centrale dei tre di centrocampo.

CREDIT: FIGC

Non a caso gli idoli di Manuela sono stati Alex Del Piero ed Andrea Pirlo. Per ogni Regista, l’idolo della vità è sempre stato, e sempre sarà, Andrea Pirlo. Senza fare paragoni, che nel mondo del calcio non servono a un bel niente, possiamo dire che lo stile di gioco di Giugliano è quello. Prendi palla da una parte, vai dall’altra. Inizi la manovra dal portiere, quando serve, senza paura. Giochi corto, giochi lungo. Addormenti il gioco ed acceleri quando pensi sia giusto farlo. Tante piccole cose, all’apparenza semplici, ma che sono il pane di chi interpreta quel ruolo.

Vedere giocare Manuela Giugliano è goduria assoluta per chi ama questo sport. Di lei colpisce il tocco, diverso da quello di buona parte di tutte le calciatrici di questo Mondiale. Colpisce la lettura della giocata uno, a volte anche due, secondi prima. Colpisce la tranquillità che trasmette ogni volta che è in possesso di palla. Un modo di interpretare il calcio che raramente si vede sul rettangolo verde. Molte volte si dice che l’atteggiamento del corpo riflette la prestazione e il “playstyle” del giocatore, per Manuela tutto questo vale al mille per cento: sempre sorridente, pulita, mai una protesta. Oltre alle sue splendide giocate, rimarrà nei ricordi di tutti gli italiani che hanno seguito questa fantastica avventura azzurra il tuo occhiolino durante l’inno di Mameli: un piccolo gesto che ha fatto impazzire tutti quanti.

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Una ragazza che, attraverso le sue giocate, trasmette l’amore per questo fantastico gioco. Un gioco che è di tutti, come ribadito da lei stessa nel post-partita di ItaliaOlanda alle telecamere di SkySport, dopo essersi presentata con la maglia numero 5 di Kika Van Es, perchè la sua di maglia (quella di Giugliano) se la saranno contesa veramente in tante a fine gara.

Grazie Manuela Giugliano per questo Mondiale, con l’augurio di diventare “La Maestra” del Calcio italiano.

EDOARDO DI NUZZO

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