Nasceva il 10 giugno 1871 a Parigi Marcel Proust, scrittore; saggista e critico letterario. “À la recherche du temps perdu“, il suo celeberrimo romanzo pubblicato in 7 volumi tra il 1913 e il 1927.
Attorno a lui, una vera e propria aura mitologica. Scrittore legato al concetto del tempo che passa e della potenza del ricordo. Uno spirito creativo e riflessivo che viveva in una Parigi in via di trasformazione tra la repressione della Comune e gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale. Episodi questi, affiancati dall’ascesa della borghesia francese durante la Terza Repubblica francese. La sua più grande opera, “À la recherche du temps perdu” si rivelerà difatti una rappresentazione letteraria dell’epoca a lui contemporanea; un viaggio nel tempo tra vizi e virtù.
Marcel Proust, la vita borghese di una penna sopraffina
Vissuto in una famiglia dell’alta borghesia francese, Marcel Proust condurrà una vita schiva e solitaria anche a causa di problemi di salute. Ma, proprio quando inizierà a frequentare il liceo inizierà a maturare una vera e propria vocazione letteraria che confluirà anche nella frequentazione dei salotti dimostrando così una propensione alla vita di società. I ricordi più felici, a partire dalla sua infanzia, si legano però ai lunghi soggiorni presso la residenza di famiglia di llliers. Da qui infatti, si delinea il profilo letterario e identitario di Proust. Nel1892 arrivano i primi frutti letterari del giovane scrittore, al tempo collaboratore della rivista “Le Banquest” fondata dagli amici Jacques Bizet, Daniel Halévy, Robert Dreyfus e Leon Blum.
Risale al 1896 la prima pubblicazione: “I piaceri e i giorni“, una raccolta di novelle con la prefazione di Anatole France. Negli stessi anni si dedicherà oltremodo alla scrittura di un’opera rimasta incompiuta, “Jean Santeuil“, preludio alla futura “Recherche du temps perdu“. Parallelamente maturerà l’interesse e la virtù verso la critica letteraria e artistica, confrontandosi nelle tesi del teorico inglese Ruskin. Sarà nel 1907 che inizierà a lavorare alla stesura della sua più grande opera, relegandosi ad una vita solitaria e indifferente agli accadimenti. In quegli anni infatti ci troviamo nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Una vita, da lì in avanti, scandita dal lento fluire della scrittura. Ammalatosi, morirà il 18 novembre 1922 nella sua nativa Parigi.
“À la recherche du temps perdu”, un romanzo senza tempo
Opera rappresentativa del grande scrittore Marcel Proust, “À la recherche du temps perdu” si rivela un compendio dell’evoluzione intellettuale e artistica dello scrittore. Un romanzo considerato il più lungo al mondo e che vanta una struttura circolare. Una vera e propria lotta contro il proprio Io, quella che emerge tra le pagine del romanzo; lotta che si concluderà con la vittoria del proprio volere: scrivere un romanzo sull’uomo e sul tempo. Marcel Proust si troverà così a leggere le pagine di quel romanzo, che solo alla sua conclusione, comprenderà aver voluto realizzare. L’autore percorrerà le strade più tortuose della sua memoria alla ricerca di un tempo perduto, quello felice dell’infanzia. Cercando di portare in vita una felicità ormai lontana e dimenticata, arte e letteratura si riveleranno suoi validi compagni di viaggio.
Annagrazia Marchionni
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