Nello spazio di LetteralMente Donna una donna eccezionale che è diventata un simbolo per generazioni di astrofisici e non solo grazie ai suoi studi e alla sua opera di divulgazione scientifica. Il suo nome è Margherita Hack e questa è la sua storia.

Margherita Hack, la libertà di essere libera

LetteralMente Donna è dedicata a Margherita Hack, fonte mappinglucia.it
Margherita Hack, fonte mappinglucia.it

Uno degli elementi importanti per la vita di Margherita Hack e per lo sviluppo della sua personalità libera e anticonformista fu senza dubbio la sua infanzia a Firenze. La Hack crebbe libera di seguire le sue passioni e qualsiasi credo volesse nonostante la sua non fosse una vita proprio agiata dove a mantenere la famiglia erano le miniature vendute ai turisti dalla madre dopo il padre perse il lavoro per non essersi mai voluto iscrivere al partito fascista . Ciò nonostante la giovane Margherita potette iscriversi al Liceo classico dove iniziò la sua passione dello sport che la portò successivamente ad esser campionessa ai Littoriali per il salto in lungo e il salto in alto. Disse di quegli anni la Hack che “Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali”

A quella vergogna la celebre scienziata reagì protestando apertamente in aula contro la classe dirigente italiana. Un fatto che le sarebbe costato la bocciatura e la perdita dell’ultimo anno di liceo se non fosse stato per lo scoppio della guerra nel 1940 e la promozione per gli studenti decisa senza esame di maturità ma solo sulla base dei singoli voti. La scelta di frequentare la facoltà di Fisica fu poi solo un caso perchè inizialmente la celebre scienziata si era iscritta a Lettere. Nella prima lezione, come da lei stesso raccontato, “mi venne una gran barba”. Per questo la Hack decise di iscriversi a Fisica, una materia che l’aveva appassionata sin dal liceo, ottenendo degli ottimi risultati.

La tesi in astrofisica e l’amore per le stelle

L’amore per le stelle che sarebbe durato per tutta la vita iniziò per Margherita Hack con la sua tesi di laurea. Lei, infatti, non voleva fosse di tipo compilativo quanto invece più pratica. Ecco perchè scelse l‘astrofisica andando a lavorare all’Osservatorio di Arcetri. Qui si dedicò, in particolare, allo studio delle Cefeidi che sono stelle variabili caratterizzate da un aumento o una diminuzione di diametro e luminosità in base ad un andamento ciclico. Un argomento questo che non fu solo oggetto della sua tesi di laurea ma fu anche l’inizio di uno studio dell’approfondimento della spettroscopia stellare.

La Hack infatti continuò i suoi studi sulle Cefeidi ai quali si affiancarono quelli sulle macchie solari. Un lavoro grazie al quale iniziarono le sue collaborazioni fruttuose in giro per il mondo facendola diventare membro dell’Unione astronomica internazionale. Referenze queste che contribuirono non poco a farla essere la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico a Trieste. Un luogo che era il peggiore di Italia ma che la Hack contribuì a risollevare e a ricostruire fino a farlo diventare uno dei più prestigiosi al mondo. Un fatto riuscito, ha raccontato la stessa Hack, come riportato da Famiglia Cristiana, grazie anche al buon rapporto con il vicino centro di fisica teorica che aveva “lo scopo di dare una dare una formazione di alto livello in fisica ai giovani in via di sviluppo: è stato utile perché mi ha permesso di organizzare ingressi da altri Paesi e di fare rete favorendo la crescita a livello internazionale”.

Una grande divulgatrice scientifica

Oltre che una grande scienziata Margherita Hack è passata alla storia anche per essere una grande divulgatrice scientifica. Con le sue pubblicazione accademiche e non ha avvicinato milioni di persone alla scienza e spinto generazioni di ragazze verso le materie Stem. Ha sempre portato avanti , infine, le sue idee politiche come la battaglia per le unioni civili, il fine vita ed una visione laico-ateistica che non le ha impedito di dialogare con esponenti della chiesa cattolica.

Stefano Delle Cave

Seguici su Google news