Mario Vargas Llosa, famoso scrittore peruviano naturalizzato spagnolo, nasce a Arequipa il 28 marzo 1936, oggi compie 87 anni. Approfittando di questo giorno, celebriamo la sua meravigliosa carriera costellata di successi e riconoscimenti, culminata nel 2010 con la vittoria del premio Nobel per la letteratura. Diviene il primo scrittore di origine peruviana ad aggiudicarsi un tale premio. Qui di seguito passiamo in rassegna i principali romanzi che lo hanno consacrato come uno dei più importanti esponenti della letteratura latino-americana.

La vita di Mario Vargas Llosa

Mario Vargas Llosa
Mario Vargas Llosa Ph Credits Wikipedia

Mario Vargas Llosa nasce in una città del Perù meridionale Arequipa da una famiglia borghese come figlio unico di Dora Llosa Ureta e Ernesto Vargas Maldonado. In seguito alla separazione dei genitori vive con la famiglia materna che, invece di spiegargli della loro separazione, gli fanno credere che il padre sia morto. Quando il nonno ottiene la carica di console onorario del Perù in Bolivia si traferisce con la madre a Cochabamba, per poi far ritorno in Perù, a Piura, sotto la presidenza di José Luis Bustamante y Rivero. Nel 1946 Mario Vargas Llosa incontra il padre a Lima e i genitori ritornano insieme. Dal 1947 a 1949 studia presso il Colegio La Salle a Lima. Con il padre ha un rapporto complicato e questo incide notevolmente sulla sua esistenza.

Frequenta il Colegio Militar e poco prima di conseguire il diploma Mario Vargas Llosa lavora come giornalista per alcuni riviste locali. Completa i suoi studi a Piura. Sotto il governo di Manuel A. Odrìa, Vargas Llosa si iscrive alla facoltà di Diritto e Letteratura presso l’Universidad Nacional Mayor de San Marcos a Lima. In questi anni è molto attivo nella politica universitaria aderendo agli ideali del Partito Comunista perseguitato dal governo, contro il quale Vargas Llosa lotta sia tramite gli organi universitari sia con proteste di piazza. Successivamente prende le distanze e si iscrive alla Democrazia Cristiana.

L’inizio della carriera letteraria di Mario Vargas Llosa

La carriera letteraria di Mario Vargas Llosa inizia nel 1957 quando i suoi due primi racconti Los jefes e El abuelo vengono pubblicati. Nel 1958, dopo aver conseguito la laurea, ottiene una borsa di studio per l’Universidad Complutense de Madrid. Al termine si reca a Parigi sperando di ottenere un’altra borsa di studio, ma la richiesta gli viene respinta. Resta nella capitale francese nonostante le difficoltà economiche e si dedica alla scrittura in modo regolare. Vargas Llosa insieme a scrittori come Julio Cortàzar, Jorge Luise Borges e Gabriel Garcìa Màrquez contribuisce alla rinascita della letteratura latino-americana.

Il romanzo La città e i cani

Nel 1963 Vargas Llosa consolida il suo successo con il suo primo romanzo autobiografico La città e i cani. La storia è ambientata nell’accademia militare di Lima, dove il giovane Vargas Llosa era stato spedito dal padre per contrastare la sua innata passione per la scrittura. L’autore descrive la sua difficile e spiacevole esperienza di vita, che assurge a valore di metafora della violenza contemporanea. Oltre alla narrazione principale si snodano una serie di flashback, che illustrano il passato dei vari personaggi presenti nelle vicende.

Lo scrittore si avvale dell’uso di una tecnica narrativa inusuale per l’epoca in cui narrazione e sovrapposizioni di tempi e piani si alternano con uno stile quasi cinematografico. Il romanzo all’inizio viene bruciato perché giudicato spregiudicato. Le autorità militari peruviane lo criticano con durezza e puntano il dito contro Vargas Llosa accusandolo di essere al servizio del governo ecuadoriano con lo scopo di denigrare il valore dell’esercito nazionale.

I romanzi La casa verde e Conversazione nella cattedrale

Mario Vargas Llosa usa la stessa tecnica narrativa utilizzata per la stesura del primo romanzo anche in quello successivo La casa verde, pubblicato nel 1966. La storia narrata copre un arco temporale di 40 anni e si svolge in 2 regioni del Perù: la Piura e l’Amazzonia peruviana. La narrazione si concentra sulle vite delle persone che vivono in questi 2 mondi opposti, che sono destinate ad intrecciarsi in maniera del tutto inaspettata e in modo cronologicamente non lineare. In particolar il modo si focalizza sulle vicissitudini di una giovane ragazza allontanata dalla tribù indios della regione amazzonica e poi fuggita dalla comunità religiosa in cui è cresciuta.

Finisce per divenire la prostituta del più noto bordello di Piura nominato la Casa Verde. Il romanzo nel 1967 vince la prima edizione del Premio Ròmulo Gallegos. Nel 1969 esce il terzo romanzo di Mario Vargas Llosa considerato come uno dei migliori. Nel libro compie un’attenta e severa indagine della vita sociale e politica del suo paese: il Perù, durante la dittatura di Manuel A. Odrìa. Il protagonista, Santiago Zavala, è il figlio di un ministro che in collaborazione con il suo autista indaga sul ruolo assunto dal padre nell’omicidio di un rilevante componente della malavita. Durante l’indagine si fa luce sui celati meccanismi messi in atto durante la dittatura.

La zia giulia e lo scribacchino, La guerra della fine del mondo

Nel 1977 esce il romanzo di Mario Vargas Llosa La zia Julia e lo scribacchino, che presenta numerosi riferimenti biografici della sua gioventù. La storia è ambientata a Lima e narra l’amore fra il giovane Mario di 18 anni e Julia di 32 anni, nonché sua zia acquisita. Dopo molte difficoltà e ostilità da parte della famiglia si sposano e si trasferiscono in Europa, dove Mario diventa uno scrittore affermato. La narrazione pone l’attenzione sulla passione per la letteratura di Mario, che desidera con tutte le sue forze diventare scrittore. Il romanzo si conclude quando Mario ha 50 anni, ha divorziato da Julia e decide di far ritorno a casa. In quest’opera Vargas Llosa si avvale di uno stile diverso: utilizza un tono più leggero e lo humour.

La guerra della fine del mondo è un romanzo storico pubblicato nel 1981. Lo scrittore rielabora aggiungendo elementi di fantasia alcune circostanze di un evento realmente avvenuto in Brasile verso la fine dell’800: la guerra di Canudos, che viene analizzata attraverso il racconto dei personaggi coinvolti nel tragico episodio. Il libro esamina l’opposizione tra la società costiera nello Stato di Bahia, progressista e colta, e gli abitanti conservatori e retrogradi nell’interno. Dalla narrazione emerge l’intonazione pessimistica dell’autore, che giunge alla conclusione che le aree poco evolute siano assoggettate da quelle progredite.

Il pesce nell’acqua e Il premio Nobel per la letteratura

Tutti i romanzi successivi sono legati dal filo conduttore della tematica politica e sociale, che si staglia sullo sfondo di ogni sua narrazione. Nel 1993 pubblica Il pesce nell’acqua, un libro autobiografico in cui Mario Vargas Llosa racconta in 19 capitoli le disparate esperienze vissute in America e in Europa che hanno inciso maggiormente sulla sua esistenza. Si concentra su 2 fasi della sua vita: da una parte l’infanzia e l’avvio alla carriera di scrittore in Europa, il tutto costellato dal rapporto difficoltoso con il padre e i primi successi; dall’altra l’esperienza politica vissuta in Perù.

Il 2010 è un anno molto importante Vargas Llosa, in quanto è insignito del Premio Nobel per la letteratura. Si afferma come il primo scrittore di origine peruviana a ottenere questo premio. Insomma il successo di Mario Vargas Llosa è determinato dalla commistione di 2 influenze che hanno guidato tutto il corso della sua vita lasciando tracce indelebili nelle sue opere. Da una parte quella della società peruviana, espressione delle sue radici e della sua essenza primordiale e dall’altra quella europea espressione della sua maturità e dell’affermarsi come scrittore fuori dal comune. Infine gli si deve riconoscere il merito di aver contribuito ad affermare e diffondere la cultura latino-americana in tutto il mondo.

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Elisa Adamo