Una convocazione a sorpresa ma neanche troppo, visto che la Nazionale italiana stava da tempo tenendo d’occhio Mateo Retegui. L’attaccante italo-argentino, paese con cui si è creato un ‘piccolo’ contenzioso per la concessione del passaporto, è il nome che ha fatto più discutere tra le convocazioni di Mancini. Andiamo dunque a scoprire qualcosa in più sul nuovo attaccante azzurro.

Mateo Retegui, la nuova speranza dell’attacco Azzurro

Mateo Retegui e Roberto Mancini (Crediti foto: Nazionale Italiana | Twitter)

La situazione punta per l‘Italia non è tragica ma poco ci manca. Le soluzioni fin qui adottate non sono state efficaci, perché nessun rifinitore centrale è riuscito a segnare con continuità. Che possa essere opera di un modulo che non privilegia la punta importa relativamente perché andando a scorrere le liste e i nomi, la carenza è effettiva. Finora gli attaccanti italiani più prolifici sono stati Immobile e Zaccagni, quest’ultimo punta non è, che hanno realizzato 9 reti a testa. Il primo è infortunato, il secondo invece non è stato chiamato verosimilmente per motivi disciplinari. Sta di fatto che la situazione ha spinto Mancini a pescare all’estero e il nome è stato quello di Mateo Retegui.

L’italo-argentino ha un nonno materno di Canicattì, fattore che gli ha consentito di prendere la cittadinanza italiana. Figlio di un campione olimpico, sebbene di Hockey su Prato e da allenatore, il classe 1999 al momento gioca nel Tigre ma è di proprietà del Boca Juniors. Il rendimento di quest’anno mette in risalto la sua vena prolifica, come dimostrano i 6 gol siglati in 8 gare fin qui disputate del campionato argentino, di questi due doppiette: una contro l’Estudiantes e una contro il Belgrano. Rapido e con un buon colpo di testa è pronto a prendersi la scena con la maglia della Nazionale.

Gli elogi di Mancini

Gli elogi sono arrivati anche attraverso la conferenza stampa di Roberto Mancini che, pur non volendo esagerare, ha affermato come gli abbia ricordato Batistuta. Allo stesso tempo però il CT chiede tempo per fare in modo che Mateo Retegui riesca ad adattarsi al meglio. Queste alcune delle parole riprese dalla Gazzetta dello Sport: “Arrivare dall’Argentina, e per giocare in Nazionale, non in un club, non è facile: un po’ di tempo gli ci vorrà, anzitutto quello di conoscere i compagni, ma lui oltre ad essere un ragazzo educato è anche giovane, sveglio. E poi è un bravo centravanti: non ci metterà molto. Vogliamo dargli fiducia, bisogna dargli tempo”. Non resta dunque che scoprire se ci saranno ulteriori sorprese, come la sua eventuale titolarità stasera.

Maria Laura Scifo

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