Matia Bazar, ecco la nuova formazione della band

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Di Redazione Metropolitan

Piero Cassano e Giancarlo Golzi (scomparso improvvisamente nel 2015), tra gli storici fondatori dei Matia Bazar nel 1975 a Genova, già da tempo avevano indicato lui, il più giovane, come il giusto erede per portare avanti il nome e la storia della band. Ora, Fabio Perversi, il tastierista entrato nel gruppo nel 1998, ricevuto il benestare di Cassano e la benedizione della vedova Golzi, è diventato anima e motore dei Matia Bazar, dei nuovi Matia Bazar: ha portato linfa nuova e ha fatto ripartire, tra oneri e onori, un’avventura che dura da 43 anni. Con una formazione inedita, a trazione femminile, che vede l’entrata della giovane cantante Luna Dragonieri, di Paola Zadra al basso, di Fiamma Cardani alla batteria e di Piero Marras alla chitarra.

Matia Bazar, celebre gruppo genovese di musica pop che – nel corso degli anni – ha visto susseguirsi al suo interno diversi componenti. La formazione attuale, stabile dal 2017, comprende Fabio Perversi, Luna Dragonieri, Piero Marras, Paola Sandra e Fiamma Cardani, nomi perlopiù sconosciuti al panorama dello spettacolo attuale (eccezion fatta, forse, per quello del veterano Fabio). La verità è che questi giovani non hanno ancora avuto modo di emergere, magari prendendo parte a un Sanremo, come avvenne invece quasi subito per i fondatori Antonella Ruggiero, Carlo Marrale, Aldo Stellita, Piero Cassano e Giancarlo Golzi. La speranza dei nuovi arrivati è di portare avanti la ‘tradizione’ del gruppo Matia Bazar, in ottemperanza a una promessa che Perversi fece a Golzi. Quest’ultimo, infatti, avrebbe espresso il desiderio che i Matia Bazar andassero avanti negli anni rinnovando man mano il loro schieramento, noncurante dei lutti e delle varie fuoriuscite che – come il passato ha dimostrato – comunque non bastano a indebolire il progetto.

In un’intervista del 2019 al magazine Onda MusicaleAntonella Ruggiero ha fatto cenno al suo rapporto con il compianto Golzi, pietra miliare non solo dei Matia Bazar, ma – forse – della musica italiana in generale. “Con lui e con il resto della band abbiamo vissuto 14 anni insieme e sono stati anni molto importanti perché abbiamo vissuto ‘gomito a gomito’ durante i lunghi viaggi in giro per il Mondo”, racconta. “Era normale scambiare fra di noi le nostre impressioni e condividere anche i nostri pensieri. Fra tutti noi c’è stata amicizia vera e questo è un altro dei meravigliosi ricordi di quei 14 anni vissuti insieme”.

Dopo l’addio ai Matia Bazar, Antonella Ruggiero ha visto nella musica sacra un’interessante opportunità di prosecuzione della sua carriera. “La musica sacra è una mia scelta e anche nei miei dischi inserisco sempre dei brani scelti con molta attenzione a livello emotivo”, spiega. “Mi piace comunque anche l’idea di confrontare e fare incontrare fra loro culture diverse e anche molto differenti fra loro. Inoltre, guardando la natura vedo Dio e non mi piace molto l’idea che, alcune volte, le religioni dividano piuttosto che unire. Credo che la natura non deluda mai”.

Alla fine, un suo commento circa le canzoni che attualmente passano per radio, oltre ovviamente a un’anticipazione riguardo alle sue prossime uscite: “La musica è lo specchio della nostra società e come tale può piacere o meno. Con la raccolta Quando facevo la cantante ho concretizzato l’idea di raccogliere parte degli innumerevoli brani suonati e realizzati dal 1996, anno in cui ho ripreso la mia attività in veste di solista, al 2018. Ho ancora molte idee – conlude Antonella – ma è prematuro parlarne adesso”.