Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo l’avvio del lavoro del nuovo governo Conte bis, si pronuncia sul futuro dell’Italia in Europa rivolgendosi ai partecipanti del Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio, sostenendo la necessità di una revisione del Patto di Stabilità.
A pochi giorni dalla definizione della squadra di ministri del nuovo Conte bis, dal Forum Ambrosetti in corso a Cernobbio cominciano ad arrivare le prime valutazioni delle conseguenze sui mercati della formazione del nuovo governo. Tra i diversi personaggi politici che si sono espressi riguardo le ripercussioni sull’economia italiana ed europea anche il Presidente Mattarella.
In un diffuso ottimismo derivato dall’abbassamento dello spread e dalla ripartenza dei mercati emergono, oltre alle questioni interne, una serie di considerazioni riguardanti il ruolo dell’Italia nell’Ue. Da esse emerge una comune speranza che il neonato governo «avrà rapporti seri con l’Europa» e che «avremo un peso migliore e più forte di quello che abbiamo avuto in passato», come ha dichiarato Romano Prodi, ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue, che ha riportato un’aspettativa diffusa tra i partecipanti al Forum di una riforma incisiva per una svolta dell’economia italiana ed europea.
L’intervento del Presidente
“L’Italia è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano, partecipando con convinzione e responsabilità a un progetto europeo lungimirante, sostenibile ed equilibrato dal punto di vista ambientale, sociale e territoriale.”
(Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)
Così è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al Summit Ambrosetti, sostenendo inoltre la necessità di un «riesame» delle regole del Patto di Stabilità (PSC), per la ridefinizione del ruolo dell’Italia in Europa e per l’avviamento di una nuova fase di crescita del Paese.
“Servono passi avanti per una fiscalità europea che elimini forme di distorsione concorrenziale e affronti invece il tema della tassazione delle grandi imprese multinazionali, per un sistema più equo e corretto.”
(Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)
«I rapporti con l’Europa mi sembrano ben impostati» afferma Pier Carlo Padoan, ex Ministro dell’Economia, sottolineando la fiducia al futuro operato di Paolo Gentiloni dopo la proposta di nomina a Commissario Europeo dello scorso 5 settembre: «è un grande risultato per l’Italia», ha concluso Padoan.
Dunque la speranza comune è quella che l’operato del governo giallorosso si muova verso un rilancio dell’integrazione europea che includa caratteri politici, economici, fiscali e delle relazioni estere, in una proiezione di efficientamento del sistema di coordinamento, andando quindi contro la spinta neo-nazionalista che auspica un arretramento dalle condizioni di integrazione europea acquisite negli anni.