È necessario “uscire velocemente da questa situazione di incertezza”. Con queste parole Sergio Mattarella aveva cercato nel primissimo pomeriggio di far riaprire il dialogo tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Ricevendo il premier che aveva chiesto udienza, il Capo dello Stato aveva chiesto un sussulto di responsabilità a poche ore dalla conferenza stampa in cui Renzi doveva annunciare le sue decisioni sul futuro del governo.

Il clima ieri era stato esacerbato dalle notizie fatte filtrare da palazzo Chigi. “Se il leader di Iv Matteo Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv” avevano fatto sapere dal governo. Una posizione che aveva fatto irritare non poco il Pd. Oggi, dopo un burrascoso Consiglio dei ministri notturno, con Iv sulle barricate e con il Pd ancora lontano dalla linea di palazzo Chigi di ieri ma attivo nella mediazione, Conte è dunque salito al Colle per riferire sulle decisioni del Consiglio dei ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione.

E dal presidente della Repubblica è giunto un altolà sul precipitare della crisi: Mattarella ha sottolineato a Conte la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia. Un’incertezza, aveva fatto notare anche in passato il Presidente, che difficilmente potrebbe essere sanata da una maggioranza che si regga su una manciata di voti sparsi.

Ma per Matteo Renzi è troppo poco e troppo tardi, le ministre di Italia Viva si dimettono e la crisi si apre anche dal punto di vista formale. La palla però non è ancora al Quirinale, dove aspettano a breve un’altra visita di Conte. Riconsegnerà il mandato? Andrà alle Camere? Chiederà tempo per cercare di ricucire, come gli suggerisce Mattarella? Non tanto, giusto qualche giorno per verificare se ci sono margini. Nonostante tutto lo spazio per una mediazione sembra esistere ancora, il Rottamatore ha rotto ma non ha rottamato la coalizione. Ha persino assicurato il voto al Recovery, allo scostamento di bilancio, ai ristori, agli altri provvedimenti per l’emergenza della pandemia. Se il presidente del Consiglio troverà il modo di andare a Canossa, Iv potrebbe trovare il modo di far sopravvivere la maggioranza, forse persino Conte. «Nessuna pregiudiziale sui nomi», giura il senatore di Firenze, e magari è un altro modo di dire «Giuseppe stai sereno».

In questo scenario fluido di una crisi dichiarata e non concretizzata, Mattarella si muoverà come al solito con prudenza e «risolutezza». La prima mossa sarà quella di stendere una rete protettiva sul Paese, cercando di assicurare, comunque vada, una presenza e una continuità sulla gestione del Covid e dell’economia. Per il Colle le turbolenze della politica interna non possono mettere a rischio l’accesso al Recovery Plan: le nostre «fragilità strutturali» sono troppo gravi, non ci possiamo7 permettere di perdere l’occasione per rilanciare l’Italia. La gente, già distante dai riti del Palazzo, non «reggerebbe». C’è il pericolo di uno scollamento sociale.

Al Presidente dunque il premier ha annunciato la sua intenzione di voler fare un tentativo di apertura a Renzi, assicurando che la maggioranza deve essere solida e che non basta “qualche voto qua e là”. Non solo, dal Presidente del Consiglio è stata annunciata anche l’intenzione, nel caso cessasse la fibrillazione, di aprire un tavolo di maggioranza per siglare un patto di legislatura. Appena uscito dal Quirinale, inseguito dai giornalisti, il premier ha spiegato la sua ‘offerta di pace’ a Renzi.

Poco dopo le 18 il leader di Iv ha confermato il ritiro della sua delegazione dal governo. E ha spiegato che non ha veti sul nome di Conte ma che esistono anche altre personalità che possono sedere a palazzo Chigi.