Matteo Berrettini primo italiano dell’Era Open in semifinale a Wimbledon

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Di Redazione Metropolitan

Storica e immensa impresa per Matteo Berrettini, che sconfigge in quattro set (6-3, 5-7, 7-5, 6-3) Felix Augere-Aliassime e diventa il primo italiano dell’Era Open a centrare la semifinale dello Slam londinese, il secondo italiano di ogni epoca (dopo Pietrangeli nel 1960). Venerdì il romano si troverà davanti Hubert Hurkacz, autore di una grandissima vittoria contro Roger Federer.

Berrettini domina nel primo, spreca nel secondo

Primi sei game della partita dominati da parte di Berrettini, che, dopo aver lasciato il primo gioco ad Auger-Aliassime, vince cinque game consecutivi per un maxi parziale di 20 punti a 7. Non solo bordate di dritto e servizi fulminanti per il romano, che è bravo a variare il gioco sorprendendo non raramente il canadese con palle corte. Nonostante l’ampio margine di svantaggio, il nativo di Montreal prova a rientrare in partita e nell’ottavo game toglie per la prima volta il servizio a Berrettini, dopo aver anche salvato quattro set point. Matteo è consapevole del momento fondamentale della partita e nel gioco successivo risponde con un contro-break che gli vale il set, archiviato dopo 39 minuti.

Nel secondo set Berrettini capisce che non sarà una partita facile e che Auger-Aliassime è intenzionato a vedere carissima la pelle. Nel terzo game infatti il canadese, dopo due tentativi sventati dall’italiano, riesce a strappargli la battuta, portandosi per la prima volta nel match in vantaggio. Questo però non dura tanto e si infrange nel sesto game dopo un sanguinoso doppio fallo. Nel settimo gioco Berrettini è costretto a salvare un’altra palla break e nell’ottavo ne spreca tre in suo favore dopo essere andato 0-40; l’equilibrio si rompe nuovamente nel corso dell’undicesimo game, quando Berrettini perde per la seconda volta la battuta e concede ad Auger-Aliassime la possibilità di chiudere il set sul proprio servizio. Un’occasione che il canadese non si fa sfuggire chiudendo il game a zero e il set sul 7-5.

L’azzurro lotta e vince da campione

Nel terzo set si giocano molte meno palle break rispetto a quelli precedenti, ma il parziale è comunque combattuto e sofferto. Per la prima volta nel match Berrettini riesce a vincere più dell’80% di punti sulla prima di servizio e più del 50% su quelli giocati sulla seconda. Anche Auger-Aliassime ottiene ottime percentuali al servizio, ma alla fine è il tennista azzurro a rompere una situazione di parità protrattasi fino al dodicesimo game. Sul 6-5 infatti Matteo, che aveva salvato due palle break nel terzo gioco, sfrutta l’unica chance di break ottenuta nel set e si garantisce il quinto set.

Non c’è però bisogno di arrivare a tanto, perché Berrettini chiude la partita al quarto set. Auger-Aliassime infatti subisce il contraccolpo psicologico e torna, come nel primo set, a commettere errori che Berrettini non perdona. Il numero uno d’Italia ritrova il braccio e la leggerezza del primo set, e i numeri al servizio lo confermano: 76% di prime in campo con una resa dell’84%, 67% di punti vinti sulla seconda e 5 ace. Numeri che permettono a Berrettini di tenere lontano il canadese, tenere il vantaggio e chiudere la partita sul 6-3 dopo più di tre ore di lotta intensa.

Matteo conquista così la sua prima semifinale a Wimbledon diventando l’unico italiano insieme a Nicola Pietrangeli (che ci era riuscito nel 1960) a raggiungere questo traguardo a Wimbledon. Per il romano inoltre questa rappresenta la seconda semifinale Slam in carriera, impresa riuscita nell’Era Open soltanto ad Adriano Panatta (Roland Garros ’73, ’75, ’76) e Corrado Barazzutti (US Open ’77 e Roland Garros ’78). Dopo essere diventato il primo tennista italiano a raggiungere la semifinale sull’erba della Regina dal 1960, Berrettini venerdì proverà a diventare il primo azzurro all-time a centrare una storica finale a Wimbledon.

Hurkacz annichilisce Federer

Archiviata la prima semifinale che vedrà scontrarsi Novak Djokovic e Denis Shapovalov, con la vittoria di Berrettini si delinea anche la seconda, il cui quarto protagonista sarà, a sorpresa, Hubert Hurkacz. Il tennista polacco ha inferto a Roger Federer una delle sue peggiori sconfitte di sempre ai Championships. Un 6-3, 7-6, 6-0 che vede lo svizzero non vincere per la prima volta un set a Wimbledon dopo 19 anni. L’ultimo a strappare a Roger un 3-0 fu nel 2002 Mario Ancic, che come Hurkacz vinse i primi due set 6-3, 7-6. Nessuno però nella storia di Wimbledon era riuscito a vincere a zero un set contro Re Roger, che in carriera soltanto una volta non era riuscito a vincere un game in una partita del Grand Slam. Non era Wimbledon ma il Roland Garros, e l’avversario non era Hurkacz ma Rafa Nadal, che vinse la finale del 2008 col punteggio di 6-1, 6-3, 6-0.

Il polacco però oggi ha giocato una partita di altissimo livello, che gli permette di accedere per la prima volta in carriera a una semifinale Slam (secondo polacco di sempre a riuscirci dopo Jerzy Janowicz). Dopo una stagione rossa conclusa con quattro sconfitte e una sola vittoria, e un’inizio negativo sull’erba con le sconfitte al primo turno di Stoccarda e Halle, Hurkacz ritorna a esprimere quel tennis che lo aveva portato (ahinoi) a battere Sinner in finale del Master di Miami. Venerdì contro Berrettini proverà ad aggiungere un’altra grandissimo risultato della carriera e diventare il primo tennista polacco (a livello maschile) a raggiungere una finale Slam. Intanto anche solo con la vittoria odierna si piazza virtualmente in undicesima posizione (massimo in carriera) nel ranking ATP a qualche centinaio di punti dal decimo posto di Shapovalov.

ENRICO RUGGERI

Photo Credit: via Twitter, @InteBNLdItalia