La figlia di Matteo Messina Denaro ha richiesto e ottenuto il diritto di portare il cognome del padre. D’ora in poi, all’anagrafe, non risponderà più a Lorenza Alagna, il cognome della madre, Francesca, conosciuta come Franca, ma a Lorenza Messina Denaro. Le condizioni del boss mafioso sono critiche. È ricoverato in ospedale a L’Aquila per una forma di tumore ad uno stadio avanzato.

Matteo Messina Denaro riconosce la figlia Lorenza

La giovane donna, di ventisette anni, e madre di un bambino di due anni, è ufficialmente entrata a far parte del nucleo familiare del boss, che è ormai in fin di vita. In passato, sembrava che l’uomo avesse in qualche modo respinto questa giovane donna quando si riferiva agli altri membri della famiglia, dicendo: “Solo Lorenza è degenerata nell’infimo, le altre di cui so sono cresciute onestamente”, come se lei fosse considerata un’eccezione nella famiglia.

Matteo Messina Denaro riconosce la figlia Lorenza- Photo Credits Il Messaggero
Matteo Messina Denaro riconosce la figlia Lorenza

Il cambio del cognome all’anagrafe

Lorenza Alagna ha richiesto e ottenuto il cambio del suo cognome nell’anagrafe, sostituendolo con quello di suo padre, Matteo Messina Denaro. Questa richiesta è stata approvata con il consenso di Messina Denaro stesso durante un incontro avvenuto in carcere a maggio. Secondo “Il Corriere della Sera”, Messina Denaro ha già firmato l’atto notarile relativo a questa modifica, che è stata autorizzata dalle autorità giudiziarie. Ora l’atto dovrà essere trasmesso all’anagrafe per la registrazione, e il cognome Messina Denaro sostituirà il cognome Alagna, anziché aggiungersi ad esso.

Il rapporto con la figlia nel corso degli anni

A Lorenza, suo padre non avrebbe mai potuto rimproverare l’abbandono, poiché era successo l’opposto. Concepita e nata quando Messina Denaro era già un latitante, Lorenza non aveva mai potuto incontrarlo, a causa della scelta dell’uomo. Era evidente che la figlia e sua madre, una delle tante conquiste femminili di Matteo Messina Denaro in quegli anni, rappresentavano una possibile trappola per la sua cattura, e quindi lui se n’era sempre tenuto lontano. Né gli investigatori né gli inquirenti avevano mai avuto il minimo indizio di un contatto tra padre e figlia.

Giulia Simonetti

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