Matteo Salvini ha confermato di partecipare alla campagna elettorale che porterà alle elezioni con il nome del suo partito modificato: non “Lega Nord” ma solo come “Lega”, ormai pronto a governare l’intero paese e non solo il Settentrione

Sembra sia in corso una vera epidemia all’interno di molti partiti nazionali. Dopo i malumori intestini al Partito Democratico, che hanno portato il presidente del Senato Pietro Grasso a lasciare il partito, anche la Lega Nord sembra sia stata contagiata.

Sono stati confermati i rumors che preannunciavano un cambio drastico.
Matteo Salvini ha assicurato che il logo del partito cambierà, elidendo la parola “Nord”. Il partito si presenterà alle prossime elezioni solo con il nominativo “Lega”.

Il motivo risiederebbe nella volontà di Matteo Salvini di dare un chiaro segnale: la Lega Nord è pronta a governare l’Italia interna, non solo a rappresentare le istanze settentrionali.

La Lega ha ambizioni di governo a livello nazionale, avrà un unico simbolo e si presenterà come Lega in tutti i collegi e in tutte le città d’Italia” – afferma Matteo Salivini.

La modifica del nome, però, riguarderà solo la campagna elettorale (evidentemente per avvantaggiare la corsa al governo ed acquisire un maggior numero di voti).
Non sarebbe invece possibile per Salvini modificare autonomamente, e in via definitiva, il nome del partito fondato da Umberto Bossi nel lontano 1991. Salvini avrebbe infatti bisogno dell’approvazione da parte del Congresso federale.

Quanto detto è confermato anche dall’assessore lombardo Giovanni Fava, il quale ha spiegato modalità e motivi del cambiamento, pur non condividendoli.

“Io sicuramente non sono d’accordo e, per quanto ne so, nemmeno Umberto Bossi è d’accordo. Voglio chiarire però che vanno distinti i livelli perché si sta creando confusione. La Lega nord non cambia nome, per fare ciò sarebbe necessario un congresso federale. Salvini ha detto che cambierà il contrassegno elettorale”.

Il taglio di forbice di Matteo Salvini ha immediatamente scatenato l’ira del fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, sempre più escluso dal palco scenico del partito.

Lui pensa di prendere più voti se toglie la parola ‘Nord’ e invece non è veroafferma il fondatore del Carroccio – anzi, c’è il rischio grosso di perdere voti al Nord. Il nome rimane Lega Nord, cambia solo il simbolo: è come se facesse un imbroglio, dannoso perché innesca un processo anti-identitario che può allontanare la gente al Nord”.

Contestuale alla notizia del cambio del logo della Lega Nord è anche l’addio di Roberto Calderoli al gruppo leghista al Senato. Il motivo non sarebbe però dovuto alla contrarietà alla scelta di Matteo Salvini ma, anzi, ad un tentativo di aiuto al partito stesso.
Entrando nel gruppo misto, infatti, Roberto Calderoli salverà i soldi del partito, già messi in pericolo dal sequestro dei conti a seguito del processo a Bossi e Belsito.

Quel che è certo, però, è che, se da una parte la Lega Nord sta vivendo un periodo degno del passato, dall’altra gli ultimi fatti fanno trasparire più di qualche problema che potrebbe mettere in crisi la corsa al potere nelle prossime elezioni.

Che la modifica del nome del partito sia solo occasionale e momentanea e non sia preludio di un cambio di rotta definitivo dopo un breve periodo di rodaggio che coinciderà con la campagna elettorale e i suoi risultati?

#Metropolitan Magazine

Di Lorenzo Maria Lucarelli