Attore feticcio del grande Ingmar Bergman, lo svedese Max von Sydow si è spento poco più di un anno fa in Provenza, all’età di novant’anni. Protagonista di centinaia di pellicole e serie televisive, tutti i cinefili lo ricordano per il suo ruolo da cavaliere ne Il settimo sigillo. I più giovani invece hanno avuto la fortuna di vederlo diventare il Corvo a tre occhi ne Il Trono di Spade, una delle sue ultime apparizioni. In mezzo ai due titoli c’è la carriera instancabile di un attore che ha dato tanto al cinema internazionale, collaborando con i più grandi. Ripercorriamola brevemente.
La lunga carriera di Max von Sydow
Il primo ruolo da protagonista glielo offrì nel 1957 Ingmar Bergman per uno dei capolavori del cinema mondiale. Da quel momento il regista svedese non lo mollerà più, portandolo con sé da Il posto delle fragole fino all’Adultera. Intanto gli occhi del Regista del Male si posavano su di lui, e il 1973 è l’anno de L’esorcista. Comincia poi la sua avventura in Italia, dove verrà diretto Alberto Lattauda in Cuore di cane, Francesco Rosi in Cadaveri eccellenti e in Gran Bollito da Mauro Bolognini.
Ricordiamo poi la partecipazione a Dune di Lynch, e Pelle alla conquista del mondo, per il quale ottiene la sua prima candidatura agli Oscar. Seguiranno le collaborazioni con Spielberg, Martin Scorsese per Shutter Island e Ridley Scott. Candidato nuovamente agli Oscar per il ruolo del misterioso inquilino in Molto forte, incredibilmente vicino, tra i lavori finali di Max von Sydow citiamo Star Wars (2015) e Kursk, ultima e brillante prova dell’immortale cavaliere Antonius Block.
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Manuela Famà