L’esplosiva intervista di Meghan e Harry, in cui la coppia rivela i retroscena dell’abbandono della famiglia reale, ha causato ondate nell’opinione pubblica britannica. Il duca e la duchessa di Windsor hanno raccontato delle difficoltà vissute da Meghan Markle nel cercare di ambientarsi alla vita di palazzo. Non potendo uscire senza previa autorizzazione per mesi, e costretta ad uno stile di vita rigidamente ritualistico, la duchessa si ritrovò persino a pianificare il suicidio. Quando però cercò di ricevere assistenze mediche, le fu detto che non sarebbe stato possibile, date le ripercussioni che ciò avrebbe avuto sull’immagine della corona.
Queste rivelazioni si aggiungono alle “preoccupazioni” espresse sul colore della pelle del nascituro erede (motivo per cui non avrebbe ricevuto il titolo di principe). E poi c’è il rifiuto di Buckingham Palace di pagare uno stipendio alla duchessa per il suo ruolo pubblico – cosa che sembra surreale a noi comuni mortali. Soprattutto dato che solo nel 2019/20 le spese della famiglia reale arrivano ai 70 milioni di sterline, ovviamente tutti soldi pubblici.
La reazione della stampa: Meghan come Diana 2.0
Tutto ciò ha spaccato in due la stampa britannica. Da un lato, la parte più conservatrice si rifiuta di prendere per buona questa storia. Secondo Piers Morgan, giornalista famoso per le sue frequenti provocazioni gratuite, sarebbe tutta colpa della duchessa. Meghan avrebbe infatti manipolato Harry, bullizzato Kate, e in generale aver terrorizzato l’intera famiglia reale con la sua presenza “inortodossa” da americana di razza mista.
Dall’altra, commentatori più liberali vedono preoccupanti paralleli tra il trattamento della coppia da parte dei media, e quello subito da Diana negli anni ’90. L’unica differenza tra vent’anni fa ed oggi sembra essere la convinzione di Harry nel voler rimanere a fianco di sua moglie. Il duca, infatti, sembra determinato a proteggere Meghan dal subire il drammatico fato della madre. Lo dice lui stesso:
“La mia preoccupazione maggiore era che la storia si ripetesse. L’ho detto molte volte, in pubblico. E stavo in effetti vedendo che la storia si ripeteva. Ma forse, anzi sicuramente, in modo molto più pericoloso, per l’aggiunta della razza, e dei social media. E quando parlo di storia che si ripete, parlo di mia madre.”
Meghan e Harry: dall’aristocrazia britannica a quella americana
C’è un altro fattore di differenza enorme, però; come fa notare Ash Sarkar per Novara Media, Harry e Meghan non hanno esattamente abbandonato il mondo aristocratico, si sono semplicemente spostati dall’altro lato dell’Atlantico. Il mondo delle celebrità statunitensi, infatti, pur non necessariamente meno conservatore, è di sicuro molto più moderno. Le accortezze per evitare i paparazzi rimarranno necessarie, ma almeno a Meghan non verranno sottratti chiavi, passaporto e documenti.
Senza parlare dell’elemento razziale: certo, è fonte di tensione anche negli USA, ma almeno lì potranno contare sulla solidarietà di molti “colleghi” di colore. Prima fra tutti Oprah, la celeberrima presentatrice afroamericana – la scelta di comparire nel suo salotto non è sicuramente stata casuale.
Chissà che l’istituzione non crolli!
È difficile predire se questo sarà il colpo che smantellerà l’istituto della monarchia, ma è vero che sempre più persone vi sono o indifferenti o contrarie, per moltissimi motivi. Per esempio, è recentemente saltato fuori che l’avvocato della regina abbia fatto lobbying per influenzare centinaia di leggi negli ultimi decenni, all’insaputa dei cittadini comuni. Tra esse, quelle più commentate avrebbero rivelato l’ammontare dell'”imbarazzante” patrimonio privato della corona.
Il dibattito rimane acceso, e fa sicuramente riflettere che le macchinazioni per influenzare la sfera pubblica e politica abbiano fatto meno scalpore che questi screzi familiari. Nel frattempo, noi aspetteremo con il fiato sospeso il momento in cui alle vestigia di questo impero in decomposizione venga dato il colpo di grazia.
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