Mepak: nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, un termine serbo che sottolinea l’importanza delle piccole cose per giungere alla felicità.
Mepak, la ricerca della felicità nei piccoli piaceri
Un termine serbo che, più che per la sua etimologia, si è diffuso per il concetto riflette: la felicità che può essere riscontrata in cose che, in apparenza, risultano minori. Mepak – o Merak – in lingua serba, infatti, significa letteralmente ”il piacere delle piccole cose”. Secondo la filosofia insita nel termine, non bisogna andare alla ricerca della felicità nella magnificenza, l’opulenza o nei grandi avvenimenti.
Questo tipo di serenità che arreca gioia all’esistenza della persona, va ricercata in piccoli piaceri quotidiani. Quali possono essere? Guardare un tramonto in riva al mare, godersi l’atmosfera della propria abitazione quando si è stremati da una giornata di lavoro, andare al mare, mangiare cioccolata. I piccoli piaceri diventano importanti per apprezzare quelli grandi. Godere degli atti quotidiani con rinnovata meraviglia, ritempra il proprio essere e dà energia e vigore, predisponendo la propria persona verso un atteggiamento positivo; un atteggiamento che implica, anche, un sentimento di inclusione totalizzante e di compartecipazione con l’intero universo.
Riscoprire il quotidiano per vivere meglio: similitudini con le filosofie Hygge e Meraki
In un’epoca sempre più di corsa in cui non ci si sofferma quasi più e, chi lo fa, è pervaso da un pungolante senso di colpa circa lo spreco del tempo, è bene sottolineare la necessità di fermarsi, invece: la visione di vita estrapolata dal concetto serbo di Mepak esorta proprio al fermarsi per godere di quei dettagli che, spesso, presi dal dinamismo delle moderne società, sfuggono. Un concetto che riflette bene altre due parole intraducibili in lingua italiana ma che, ormai, sono trasposti nel quotidiano designando un vero e proprio stile di vita. Da un lato la parola di origine greca Meraki: la consapevolezza dei gesti che si riflette nelle azioni quotidiane. Anche un gesto come rassettare casa, apparentemente noioso, può essere sinonimo di vita e diventare interessante seppur giornaliero. L’altro termine, Hygge, proviene dalla cultura danese: le atmosfere quotidiane che inducono la persona a godere il bello della vita un ambiente accogliente. Il sostantivo, però, non mira ad una serenità momentanea: ma indica una felicità a lungo termine.
Foto di copertina: Mepak – Photo Credits: Facebook