Muore un altro giornalista in Messico, si chiamava Heber Lopez Vazquez e la sua è la quinta morte dall’inizio del 2022.
Secondo l’agenzia Afp, cinque giornalisti sono morti all’interno del Paese dall’inizio di quest’anno, e ce ne saranno ancora: il Messico è il primo paese al mondo per morti di reporter, rendendo la vita impossibile (letteralmente) a coloro che praticano questo mestiere. Questa tragica sorte è toccata anche a Heber Lopez Vazquez, responsabile del sito di informazione Noticias Web, nello Stato meridionale di Oaxaca. Si occupava di criminalità e polizia, e nonostante ciò che riportano i suoi colleghi, secondo i quali la morte dell’uomo è strettamente collegata al suo lavoro, egli non aveva mai denunciato alcuna minaccia da parte di nessuno.
L’ufficio del procuratore dello Stato ha un paio di sospetti su cui costruire le dinamiche del caso, e al momento tiene i due sospettati sotto custodia. A quanto risulta, è andata così: Lopez è stato ucciso nella città portuale di Santa Cruz, mentre si trovava all’interno della sua auto, dopo aver lasciato uno studio di registrazione. Ucciso a colpi di arma da fuoco, sembra, perché sulla scena è stata recuperata una pistola. Quando la polizia è arrivata sul posto, ha notato due persone armate che cercavano di allontanarsi dalla scena, e le ha arrestate come sospettati.
Ora le indagini continuano, assieme a quelle di altri quattro giornalisti. Lopez non è il primo, quest’anno, a rimetterci la vita. Il lavoro da giornalista è tra i più pericolosi da praticare in Messico. Lo scorso anno ne morirono sette, a Febbraio del 2022 siamo già a cinque. Silenziati per chissà quale motivo economico, politico, per un’opinione sbagliata, chi può saperlo.
Il primo del 2022 è stato Jose Luis Gamboa, ucciso a Veracruz, sulla costa del Golfo, il 10 gennaio. Seguono la fotografa criminale Margarito Martinez, uccisa a colpi di arma da fuoco dentro la sua abitazione, il 17 gennaio; la giornalista Lourdes Maldonado Lopez muore nella sua auto a Tijuana, il 23 gennaio e, adesso penultimo, Roberto Toledo, montatore di video per il sito Monitor Michoacan, nella città di Zitacuaro.
Jan-Albert Hootsen, rappresentante del Comitato per la protezione dei giornalisti nel Paese, parla di questo inizio del 2022, definendolo “il più letale per la stampa messicana in oltre un decennio”. Come dargli torto. Cinque giornalisti nell’arco di sei settimane: le organizzazioni criminali non tollerano la stampa libera, e stanno facendo di tutto per metterla fuori gioco.
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