Non erano ancora gli anni 2000, quando due comici stralunati e surreali, cercavano compagnia sedendosi affianco su di una panchina. Ale e Franz, hanno portato il loro cabaret a “Mai dire gol” e “Zelig“, e le loro serate hanno finalmente svoltato: prima, per gli spettacoli nei locali, guadagnavano 70 mila lire e la cena. Diretti da Massimo Venier, regista storico di Aldo, Giovanni e Giacomo, nel 2007 interpretano “Mi fido di te“, stasera in tv. Ale e Franz, sempre insieme, nel film sono due personaggi che non vogliono cambiare il mondo. Ma che, più umilmente, cercano di inserirsi alla meno peggio.
Sgangherate vicende, che diventano sublimi con il sottofondo della colonna sonora. Potere di Ale e Franz, è rendere indispensabile, tanto da non voler ascoltare altro, una melodia che ripete “pascalino tu, pascalino tu“. Riccardo Del Turco, ispirato dalla melanconia napoletana di un Carosone al pianoforte, compone questi versi; dove ‘tu’, forse, è l’abbreviazione di ‘tuo’, usato per concedersi interamente in amore. Il ritmo musicale, come di un carnevale partenopeo, fa scorrere in allegria le scene. A mettere quel tocco di morale in musica, ci pensa Paolo Jannacci, figlio del compianto Enzo. Con il Milanese cantato ad un microfono, a volte urlato, ma che arriva dritto dentro.
Mi fido di te, il tempo di un caffè
Quando Franz, elegante manager, viene licenziato dall’azienda, si vergogna di dirlo alla moglie. E tutte le mattine, iniziate con un gran sorriso, si farà accompagnare da lei davanti al suo vecchio ufficio. Per poi svoltare l’angolo, e andare a lavorare come benzinaio e uomo delle consegne di acqua, a bar e case. Mentre si trova in un bar per lasciare le bibite, incontra Ale, al bancone intento a “smontarlo”. Lui che vive in un appartamento fatiscente, un derelitto rincorso dagli strozzini e dai debiti, mette in atto piccole truffe per tirare avanti. L’esperienza di uno, la genialità dell’altro, chi mette la mano chi la testa, e la coppia è fatta. Si scoprono entrambi portati per truffa e rapine, un unico patto a suggellare l’alleanza: senza farsi mai scoprire dalle rispettive famiglie.
I tempi attuali, la condizione proletaria, nessun intellettuale ma due poveracci dei nostri giorni, e l’arte d’arrangiarsi, diventano forza comica in “Mi fido di te“, stasera in tv. Ci si fida di qualcuno che non si è mai visto prima, solo perché si intuisce possa salvare la vita in quel momento. “La soluzione migliore è sempre la più semplice”, parola di aspiranti ladri. Anche le vite dei veri Ale e Franz, sembrano rubate ad un copione: Alessandro Besentini era uno studente di Economia e commercio, volontario con i disabili, e Francesco Villa, a scuola fino la terza media, ha lavorato tre anni come idraulico e sette da tornitore. Ad attenderli un futuro da palcoscenico, rigorosamente con l’arte d’arrangiarsi.
Ale e Franz, meglio ladri che mal accompagnati
“Le scarpe sono belle, ma mi toccano un po’ in punta. E’ vero che è un po’ che non taglio le unghie, però se ha un mezzo numero in più è meglio“. Sembrerebbe Tomas Milian nel ‘er monnezza’, il ladruncolo romano risposta pronta e tutto core, ma è la battuta tutta milanese del film di stasera in tv “Mi fido di te“. Mentre, il Commissario Giraldi, altro personaggio del citato Tomas Milian della famosa Squadra Antitruffa, è proprio l’ispiratore di un’altra scena del film; quella in cui Ale truffa la pizzeria, dicendo di aver già pagato e di aver scritto sulla banconota usata il numero di un’agenzia di pompe funebri. Altri tempi quando con l’inconfondibile voce di Ferruccio Amendola, era prestata al cubano più famoso d’Italia, il poco garbato ma efficace, trucido, Monnezza di soprannome.
Ladri o gentiluomini, il mondo è oramai diviso tra chi arriva a fine mese e chi no. Raffinati, griffati, a passeggio su di un monopattino per via Monte Napoleone, ci ritroveremo tutti, uniti e solidali, al grido di ‘damose na’ mano‘. Perché nessuno è salvo, e ciascuno, nessuno escluso, potrebbe ritrovarsi a scuola da Ale e Franz! Affari poco puliti, ma fidarsi dell’altro è il più grande inizio d’onestà.
Federica De Candia. Seguici su MMI e Metropolitan Cinema.